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Uber è sotto inchiesta in America per aver aggirato le autorità

Redazione

Con Greyball la compagnia evitava i controlli delle forze dell'ordine. Il dipartimento di Giustizia americano ha aperto un'indagine penale

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Il dipartimento di Giustizia americano ha messo sotto indagine Uber per aver utilizzato un software che ha permesso agli autisti di evitare i controlli della polizia nei luoghi dove il servizio è vietato.

      

Lo strumento incriminato si chiama Greyball e Uber lo usa dal 2014 per identificare e respingere le richieste di passaggio inoltrate da clienti che fanno un uso improprio il servizio. A marzo scorso ne ha rivelato l'esistenza il New York Times scrivendo che Uber si serviva di Greyball non solo per respingere alcuni clienti, ma anche per aggirare i controlli negli Stati Uniti, in Australia, Corea del Sud e Cina.

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Greyball permetterebbe di individuare su mappa agenti delle forze dell'ordine in servizio, carte di credito e cellulari appartenenti alla polizia o altre agenzie governative e i profili sui social network degli agenti, così da poterli evitare. Tutti strumenti per intralciare, secondo gli inquirenti, le indagini delle forze dell'ordine in zone dove il servizio è vietato o soggetto a restrizioni. Dopo la pubblicazione dell'inchiesta, la stessa azienda ha confermato la versione raccontata dal quotidiano newyorkese promettendo di abbandonare l'utilizzo scorretto del software. La corte americana vuole però fare chiarezza e come riporta il Guardian questa mattina ha avviato un'indagine penale nei confronti di Uber. L'indagine segue quella civile già aperta dopo le rivelazioni del New York Times ed è ancora in una fase preliminare, non sono ancora noti i capi d'accusa.

    

L'inchiesta arriva a valle di diversi guai che Uber sta già affrontando: dall'opposizione del mondo dei taxi alla battaglia legale con Waymo (la divisione di Google per l'automotive) per la presunta sottrazione di documenti riservati riguardanti lo sviluppo della guida autonoma. Da qualche settimana è inoltre in corso un'indagine interna per le accuse di molestie sessuali ed è stata resa nota l'esistenza di 'Hell', un programma per tracciare l'attività di Lyft, il competitor di Uber.

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