Auto senza pilota, consumatori pronti a lasciare il volante
Se 3 consumatori su 4 credono che l’auto autonoma sarà presto una realtà, più di un automobilista su due ne è attratto e si dichiara interessato all’utilizzo dell’automobile autonoma (55%), con ancora una volta percentuali record registrate nei paesi emergenti (in particolare, in Cina: 91%). La transizione, dunque, si prospetta più lenta nei paesi in cui l’automobile tradizionale è già ben radicata nello stile di vita anche se occorre sottolineare come in Italia, paese dalla forte tradizione automobilistica, il 65% dei consumatori (il 10% in più rispetto alla media), è già proiettato verso l’auto autonoma.
I giapponesi, che sono invece meno numerosi rispetto alla media a credere alla realtà dell’automobile autonoma, si mostrano comunque attratti, con il 54% di potenziali utenti (contro una media del 55%). A differenza di America e Gran Bretagna, dove sarà verosimilmente più difficile attirare il grande pubblico fino a quando tecnologia e legislazione non avranno fatto dell’automobile autonoma una realtà.
L’auto del 2025, dunque, avrà un pilota? No, stando ai consumatori. L’81% degli automobilisti spera di utilizzare un’automobile autonoma al 100% entro 10 anni, il 52% ipotizza persino entro 5 anni. In Brasile e in Messico, a più di un terzo degli automobilisti piacerebbe poter lasciare il volante entro due anni (rispettivamente il 35% e il 36%, rispetto alla media del 20% dei 15 paesi), oltre due terzi entro 5 anni (rispettivamente il 67% e il 74% rispetto a una media del 52%).
In Cina e in Turchia, la fretta si fa sentire poco di meno, in quanto il 60% dei consumatori spera di salire a bordo di un’automobile autonoma al 100% prima del 2020. Spagnoli e italiani a parte, gli utenti potenziali dei paesi con mercati automobilistici maturi (Europa, Stati Uniti, Giappone) sembrano più prudenti relativamente alla data in cui l’automobile autonoma al 100% arriverà al grande pubblico.
Agli occhi dei tedeschi, la strada sembra particolarmente lunga, in quanto il 70% di loro pensa di non utilizzare questi veicoli prima del 2020 e il 36% prima del 2025 (rispetto alla media rispettivamente del 48% e del 19% nei 15 paesi).