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Il Foglio sportivo - CALCIO E FINANZA

Kitzbühel, la discesa milionaria

 Matteo Spaziante

Tutto è pronto per il weekend più glamour della Coppa del Mondo di sci che va in scena a Kitzbühel. Non solo però la gara, perché intorno c’è un indotto rilevante per la zona con stime che si aggirano attorno ai 50 milioni di euro

Una discesa libera da paura con muri con pendenze all’85 per cento, tifo da stadio, weißwurst (le salsicce bianche austriache) e vip: tutto è pronto per il weekend più glamour della Coppa del Mondo di sci che va in scena a Kitzbühel. Il “Gp di Montecarlo” del circus, che passa da una gara mitica a eventi mondani lontani dalle piste.

Mausefalle e Hausbergkante sono i nomi dei più noti settori della Streif, una pista da 3.312 metri di lunghezza e 860 metri di dislivello in cui “lo stomaco arriva perfino a rivoltarsi”, come raccontato dall’azzurro Kristian Ghedina, primo italiano a vincere a Kitzbühel nel 1998 (seguito poi da Peter Fill e Dominik Paris in tempi più recenti). Non solo però la gara, perché intorno c’è un indotto rilevante per la zona. Le stime parlano di ricavi pari a circa 50 milioni di euro nel solo weekend, con un budget per l’organizzazione della gara intorno ai 9,5 milioni. La maggior parte delle entrate legate alla sola gara arrivano da diritti tv e sponsor (valgono tra il 35 e il 40 per cento ciascuno), poi dagli spettatori (20-25 per cento) e altri ricavi (1-5 per cento).


Anche perché i biglietti (per il 2024 prezzi da 30 a 220 euro) vanno a ruba, portando sulle piste circa 85mila spettatori nel corso del weekend (che quest’anno prevede due discese e uno slalom), mentre il record è del 1999 quando arrivarono tifosi di cui 53 mila per la sola discesa. Incassi che in parte finiscono anche agli atleti, con un montepremi per le tre gare del 2024 pari a un milione di euro complessivi (333 mila euro a gara): il vincitore incasserà 100 mila euro, il trentesimo classificato ne riceverà 2.000. 
 

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