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Un giudice in Spagna

Uefa e Fifa inchiodate sulla Superlega: “Comportamento anti sportivo”, dice il tribunale di Madrid

Umberto Zapelloni

La sentenza punta il dito contro il monopolio delle organizzazioni del calcio che non possono quindi sanzionare le squadre ribelli. Un segnale, ma la vera partita si giocherà nelle prossime settimane alla Corte Europea del Lussemburgo

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La notizia del giorno, nel mondo del calcio, è che c’è ancora un tribunale disposto a dare ragione alla Juve. Per l’Audiencia Provincial di Madrid “Fifa e Uefa non possono giustificare il proprio comportamento anti-competitivo” per cui Real Madrid, Barcellona e Juventus non verranno sanzionate e, volendo, potranno continuare a progettare la loro Superlega. Una vittoria effimera, il terzo atto di una battaglia legale cominciata nell’aprile 2021 e destinata a proseguire alla Corte Europea del Lussemburgo dove si gioca la partita vera per il destino del calcio europeo.

La sentenza di Madrid non cambia sostanzialmente nulla, ma va letta come l’ennesimo segnale per Fifa e Uefa: devono darsi una mossa a ridisegnare le coppe del futuro perché il calcio non può continuare a vivere in un continente dove le inglesi viaggiano in prima classe e tutto il resto d’Europa sui treni merci. In Europa una SuperLega esiste già ed è la Premier dove anche l’ultima della classe può permettersi di spendere cifre che la squadra campione d’Italia non ha a disposizione. Andrea Agnelli, pur presentandola malissimo, sbagliando tempi e modi, non aveva tutti i torti: il calcio europeo va ridisegnato senza bisogno di trasformarsi nell’EuroLega del basket dove si accede per budget più che per meriti. In fin dei conti il verdetto di Madrid autorizzerebbe i club a farsi una loro Lega, esattamente come ha fatto il basket, in chiaro contrasto con la Federazione Internazionale.

“Fifa e Uefa non possono giustificare il proprio comportamento anti-competitivo – si legge – come se fossero gli unici depositari di determinati valori europei, soprattutto se la cosa serve loro come scusa per sostenere un monopolio grazie al quale possono escludere o ostacolare l’iniziativa di chi aspira ad essere un suo competitor solo perché la cosa sconvolga la sua struttura e il suo modello di business”. Soprattutto, non possono pensare di sanzionare squadre ribelli. Parole che, in attesa della sentenza della Corte Europea, non produrranno però nessun effetto. Tra un paio di mesi arriverà la sentenza europea che chiarirà definitivamente la situazione. Ecco il verdetto da attendere. E l’orientamento pare differente da quello emerso dal tribunale spagnolo. Intanto, la Juve ha ben altre battaglie da combattere anche a livello europeo dove l’inchiesta sulla manovra stipendi potrebbe lasciarla non solo senza SuperLega, ma senza Europa. Ma questo è un altro discorso che probabilmente ha però un denominatore comune: la presunzione con cui tutto è stato portato avanti.

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