Dialoghi mondiali/10

Il Mondiale si fa duro. E Iran-Usa è una pentola a pressione extra-calcistica

Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore

La Coppa del mondo si nutre di simbolismi. Stasera il calcio si farà da parte per lasciare il terreno a uno scontro culturale e psicologico prima ancora che sportivo. In confronto impallidisce anche Galles-Inghilterra, che pure è il primo match della storia dei Mondiali tra due paesi del Regno Unito. E poi ci sono Ecuador-Senegal, bellissima e imprevedibile, e Olanda-Qatar

“Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.


 

Fulvio. Da oggi si fa serissima. Non avremo più quattro partite spalmate al giorno, che vuol dire che non staremo dalla mattina alla sera davanti alla tv, ma dovremo vedere due partite contemporaneamente, che comunque non è facile. E poi, ogni volta che giocano ci sarà un verdetto. Chi va avanti, chi torna a casa. Insomma, tira sempre più forte aria di Mondiale e dobbiamo cominciare a fare i bilanci girone per girone. Pronto?

   

Giuseppe. Sono nato pronto! Anche se un Mondiale passa alla storia solo dagli ottavi in poi, e insomma ci stiamo appena solo riscaldando. Stasera, poi, ho idea che il calcio si farà un attimo da parte per lasciare il terreno a uno scontro culturale e psicologico prima ancora che sportivo. E no, non mi riferisco a Van Gaal che sfida il Qatar.

 

Fulvio. Al prossimo turno c'è già il Brasile (vabbè, è la quattordicesima volta di fila che supera i gironi), che sembrerà strano dopo la partita di ieri, ma mi ha impressionato. Cioè, contro la Svizzera non l'ho visto soffrire mai, dare sempre l'impressione di potersi portare la partita da un momento all'altro. Corre solo il rischio di sentirsi troppo sicuro, come nei minuti finali Vinicius jr, sempre in bilico tra il numero spettacolare, la figura meschina o, peggio, l'avversario che decide di portarsi la tibia. Comunque ha vinto e poteva anche vincere meglio, ma se l'è fatto bastare. Sono stato rapito da un particolare della partita: uno striscione “Principato di Feriolo presente”. Sono andato a cercare: Feriolo è una frazione di Baveno, provincia di Verbano-Cusio-Ossola e l'uomo che sta affiggendo quello striscione negli stadi in Qatar è Tiziano Larghi, ristoratore e presidente della squadra di Promozione di Feriolo. È andato a vedersi le partite e si è portato uno striscione per far incuriosire quelli come me.

 

Giuseppe. Il Brasile ha per distacco la difesa più forte del Mondiale, anche senza Danilo infortunato: zero tiri in porta subiti in 2 partite contro Serbia e Svizzera, era capitato solo nel 1998 alla Francia (e vinse il Mondiale). Rimane la mia favorita numero uno, in ossequio alla vecchia teoria secondo cui i Mondiali le vincono le difese. Anzi, segna pure: ci sarà almeno una partita (magari contro la Spagna ai quarti?) che verrà risolta di testa da uno dei due difensori centrali. Serbia-Svizzera sarà il remake della sfida torrida di 4 anni fa, con Xhaka e Shaqiri che esultarono con il gesto dell'aquila albanese, o la Serbia saprà esprimersi a livelli migliori rispetto alla versione grottesca di ieri?

 

Fulvio. Non sottovaluterei il Portogallo, che ha battuto l’Uruguay senza nemmeno faticare un po’ e che ha come sempre l’imprevedibilità di avere Cristiano Ronaldo in squadra, che se ha ancora forza e carisma può portare tutti dietro di lui. Ieri ha provato anche ad attribuirsi un gol secondo lui fatto con un colpo di gel. Ma gli perdonano tutto, perché quando ricapita uno così in squadra? Faticoso, per me, l’ultimo pezzo di partita, perché contemporaneamente si è dimesso il cda della Juve e bisognava pure seguire di là. Una volta, almeno, CR7 e la Juve erano la stessa cosa.

 

Giuseppe. I Mondiali si nutrono di simbolismi e forse anche la Juventus: durante l'ultima settimana dei Mondiali 2018 monopolizzarono l'attenzione andando a comprare Cristiano Ronaldo - col senno di poi, l'inizio della fine - , ora escono di scena proprio durante una partita di Ronaldo, con il guizzo finale di un'esultanza farlocca di CR7 come i bilanci che sono finiti sotto inchiesta. Parliamo di pallone: il Portogallo ha giocato molto bene e ha avuto la pazienza di aspettare che l'Uruguay esaurisse le batterie del suo calcio antico e, in alcuni suoi rappresentanti, decisamente antiquato. Hanno comunque concesso fin troppe occasioni a una Celeste che venderà cara la pelle venerdì sera, ma rischia grosso: in alcuni suoi momenti ricorda il Belgio, che magari ogni tanto vorrebbe ancora, ma proprio non può.

 

Fulvio. Io oggi vorrei vivere nel girone di Inghilterra. C'è tutto, il risultato ancora aperto, ogni cosa possibile, l'Iran che è stato il protagonista politico di questo Mondiale e ogni volta ti chiedi che accadrà, ma anche che accadrà se vince o, peggio, quando torna a casa e una quantità di spunti e anche polemiche che in realtà questa rubrica potrebbe essere totalmente dedicata a quello che succede lì dentro. Direi di andare partita per partita, su questo girone. Ma, prima, voglio sentire la tua.

 

Giuseppe. Già di per sé Iran-Stati Uniti si porta dentro una moltitudine di tensioni, rancori e rivendicazioni lunghe 45 anni, ma in questo caso impallidisce di fronte al disordine interno che dilania non solo l'Iran, ma anche l'animo di tutti i giocatori, che venerdì hanno ricevuto la notizia dell'arresto del loro ex compagno di Nazionale Voria Ghafouri, tra gli oppositori del regime. Non invidio il ct Queiroz, che si barcamena tra domande inopportune dei giornalisti stranieri, polemiche tendenziose alimentate "dall'Ovest" (vedi baruffa social con Klinsmann) e in tutto ciò deve mantenere calma e lucidità per ottenere un passaggio del turno storico, che potrebbe addirittura influenzare la vita politica del paese. Una pentola a pressione extra-calcistica che può condizionare l'Iran su un traguardo che è oggettivamente alla sua portata.

 

Fulvio. Per non farsi mancare niente Stati Uniti e Iran se le sono date anche nei giorni prima, per dei casini sui social. Gli Stati Uniti hanno alterato la bandiera dell’Iran; rimuovendo l’immagine di Allah e le parole di preghiera islamiche dal tricolore iraniano, come sostengo alle donne in quel paese e l’Iran, per andarci leggero, ha chiesto la sospensione di almeno dieci partite invocando le regole Fifa. Insomma, è molto più di una partita.

 

Giuseppe. In confronto a Usa-Iran impallidisce anche Galles-Inghilterra, che pure è il primo match della storia dei Mondiali tra due paesi del Regno Unito. La qualificazione del Galles è appesa anche a un possibile pareggio tra Stati Uniti e Iran, insomma situazione precaria per definizione, e non penso che - dopo la mezza brutta figura contro gli statunitensi - gli inglesi abbiano in animo gesti di beneficenza. Direi che la partita da guardare è senza dubbio la prima.

 

Fulvio. Però parliamone, di Inghilterra-Galles, perché è un'altra sfida che va fuori dal campo. Intanto possono farcela entrambe (ma il Galles non mi sembra proprio pronto), ma soprattutto è una sfida che mette in mezzo la casa reale, se tieni presente che i gallesi sono parecchio offesi perché William, principe del Galles ma anche presidente della Federcalcio inglese e prima del Mondiale è andato a incontrare la squadra dicendo "facciamo tutti il tifo per voi". William si è difeso: tifa più per l'Inghilterra nel calcio e più per il Galles nel rugby, perché quando era ragazzo il Galles non era questo granché nel calcio. Non so se è la risposta che si aspettavano, francamente.

 

Giuseppe. Venendo a temi più strettamente calcistici, mi auguro che prima o poi Southgate dia fiducia e spazio a Phil Foden, nettamente il più dotato dei tanti trequartisti in dotazione all'Inghilterra, ma fin qui limitato a una mezz'oretta contro l'Iran per motivi tattici un po' nebulosi (mettiamoci anche che il secondo tempo contro gli Stati Uniti non è stato una partita di calcio). Potrebbe essere lui il Chiesa 2021 degli inglesi, ovvero il giocatore che viene inserito in pianta stabile tra i titolari solo a torneo iniziato?

 

Fulvio. E poi c’è il girone dell’Olanda, che ha già un’eliminata ma anche una domanda: il Qatar che è già fuori vorrà proprio chiudere con tre sconfitte? E che dice l’emiro, nel caso? Vabbè, mi concentro su Senegal-Ecuador che praticamente è un spareggio per andare agli ottavi, ma soprattutto perché non voglio parlare di Van Gaal al posto tuo.

 

Giuseppe. Senegal-Ecuador bellissima e imprevedibile, tra due delle (tante) squadre extra-europee che in questi 10 giorni si stanno mettendo in luce per organizzazione e intensità. Della Nazionale qatariota e del loro pubblico di annoiati occasionali, semplicemente, spero e confido di non sentire più parlare per i prossimi 15 anni: quanto di più anni-luce lontano dallo spirito di un Mondiale di calcio.

 

Fulvio. Serbia-Camerun non è stata la partita più bella, ma la più divertente sicuro. Per il ribaltamento del risultato continuo, anche per qualche gol molto bello (come quello di Aboubakar), ma soprattutto perché dentro aveva tante storie. Oltre all’esclusione di Onana, che ha avuto uno scontro con il tecnico perché gioca in modo troppo moderno (fa un po’ ridere, ma così pare), ha segnato Castelletto, che non è esattamente un cognome camerunese e infatti è figlio di un ingegnere di Udine, che si è trasferito a Lourdes per lavoro e poi non è più tornato. Ma anche per il gol di Mitrovic, che è forse il più forte della Serbia, figlio di una signora che vendeva i biglietti sull’autobus e un autista di autobus, e che quando era ragazzo aveva una discreta propensione per le risse. Il padre lo ha detto tempo fa: poteva diventare un calciatore o un criminale. Per fortuna ha imboccato la prima via.

 

Giuseppe. Massimo rispetto per Piksi Stojkovic, ma da commissario tecnico mi pare abbia reattività da bradipo: gestione emotiva e tattica del doppio vantaggio imperdonabile, dabbenaggini difensive inconcepibili per un difensore del calibro di Milenkovic, per non parlare dei cambi e di Vlahovic lasciato 100 minuti in panchina: ha subito la partita per tutto il tempo. La più bella delle brutte partite di Qatar 2022, o la più brutta delle belle? Intanto mi tengo lo scavetto da beach soccer di Aboubakar, plastica espressione dell'imponderabile che alberga in ogni gara di un Mondiale.

 

Fulvio. Nella giornata delle partite thriller entra anche Corea del Sud-Ghana. In realtà come partita non ha avuto un senso logico, perché il Ghana ha segnato due volte mentre la Corea sembrava avere il controllo della partita e la Corea ha segnato due volte mentre sembrava spacciata. Però sono due squadre più che degne, proprio l'esempio di come il Mondiale sia sempre più una competizione diversa da quelle di anni fa. Per fare un esempio: Kudus, che ha segnato una doppietta per il Ghana, ha fatto prima il suo percorso in quella scuola di talenti che è la Right to Dream Academy e ora è nell'Ajax, che i giovani sa come farli rendere. Infatti a ventidue anni ha deciso di impressionarci in una partita che anni fa ci avrebbe fatto dire «vabbè, ma è Corea del Sud-Ghana».

 

Giuseppe. Corea del Sud-Ghana bellissima! Illogica, umorale, soggetta ai colpi di vento del pallone: Mondiale in purezza. Il Ghana ha segnato 5 gol e ne ha subiti altrettanti: è paradossalmente la squadra più spettacolare del torneo. Ha qualità indiscusse da metà campo in su e una leggerezza difensiva difficilmente sostenibile contro squadre più forti: ha preso due gol di testa in 3 minuti in situazione di vantaggio... La Corea ha perso in maniera imperdonabile una partita che aveva psicologicamente in mano dopo il 2-2, e solo per questo merita di uscire. Venerdì aspettiamoci un Ghana-Uruguay da coltello tra i denti, con parecchi conti da regolare dal 2010...

 

Fulvio. Chissà dove sarà oggi Tiziano Langhi...

 

Giuseppe. Se non va a vedere Iran-Usa, non voglio nemmeno conoscerlo.