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qatar 2022

Se la Lazio si gode Ciro Immobile deve ringraziare anche Enner Valencia

Marco Gaetani

L'attaccante dell'Ecuador poteva arrivare ai biancocelesti, voluto da Marcelo Bielsa. Il dietrofront del tecnico argentino cambiò tutto

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Dopo 54 presenze e 8 gol in due anni di Premier League, il West Ham aveva deciso di scaricare Enner Valencia. L’uomo che qualche giorno fa abbiamo visto mandare in frantumi i sogni dei padroni di casa del Qatar nel match inaugurale del Mondiale è ormai da qualche stagione il simbolo dell’Ecuador, del quale è capitano orgoglioso e uomo copertina. Sei anni fa, con il cartello vendesi piazzato sulla sua testa dalla dirigenza degli Hammers, era stato a un passo dalla Lazio. Ed è proprio grazie alla complessità di quella trattativa se oggi i tifosi biancocelesti hanno incoronato un nuovo re: dai problemi con il West Ham, infatti, la dirigenza laziale si convinse a gettare le basi per un altro affare. Per strano che possa sembrare, il piano B della Lazio si è poi trasformato nell’attaccante più prolifico della storia del club: quel piano B, infatti, era Ciro Immobile. Per raccontare quella trattativa e il personaggio particolare che risponde al nome di Enner Valencia, in questi giorni sviscerato principalmente tramite la cronistoria della rocambolesca fuga in barella durante un Ecuador-Cile in cui aveva simulato un infortunio per lasciare il campo ed evitare l’arresto per una brutta storia di alimenti non pagati alla moglie, bisogna riavvolgere il nastro fino al 2014.

 

Valencia, infatti, è uno di quei nomi che tornano in mente a cadenza quadriennale: persi di vista tra un Mondiale e l’altro, poi improvvisamente riscoperti. Tra Brasilia e Curitiba, contro Svizzera e Honduras, Valencia mise a segno tre gol. Non erano bastati alla “Tri” per arrivare agli ottavi, ma insieme ai 18 realizzati con il Pachuca nella stagione precedente avevano destato l’interesse del West Ham, che lo aveva portato a Londra sborsando una quindicina di milioni di sterline. Ne erano seguiti due anni tra pochi alti e molti bassi: un po’ esterno, un po’ centravanti, un po’ di tutto senza mai essere davvero qualcosa di ben definito. Nei confusi giorni di luglio del 2016, si era dunque ritrovato a un passo dalla Lazio. Il motivo principale di questa trattativa portava il nome di Marcelo Bielsa, l’uomo scelto da Claudio Lotito e Igli Tare per guidare i capitolini: in cima alla lista del Loco era finito proprio Valencia, che dall’Ecuador si dichiarava felice della prospettiva ("Sono entusiasta che un grande allenatore come Bielsa abbia apprezzato il mio lavoro") e pronto allo sbarco in Italia. Frasi pronunciate un paio di ore prima dell’esplosione del caso Bielsa, dell’incredibile dietrofront del tecnico argentino e del conseguente rilancio di Simone Inzaghi come tecnico della Lazio: in un colpo solo addio non solo a Bielsa ma anche a Valencia e via libera all’arrivo di un Immobile in cerca di riscatto dopo le deludenti esperienze all’estero. Era iniziato così anche il peregrinare di Enner, piazzato all’Everton in un prestito senza troppe speranze, la fotografia di quegli affari conclusi in fretta il 31 agosto, quando c’è una casella da riempire con l’orologio che corre e i soldi che scarseggiano. Dopo il flop ai Toffees non era stato riscattato ed era finito al Tigres, in Messico, in quel territorio di calcio mistico che già da qualche anno era diventata la nuova casa di André-Pierre Gignac, assurto al ruolo di semidio degli auriazules.

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Quello che poteva essere un esilio dorato si è invece rivelato trampolino di rilancio verso il ritorno in Europa, al Fenerbahçe, con due stagioni discrete e lo show realizzativo della prima parte di questo strano 2022-23: 13 reti e 4 assist in 12 presenze, cifre da Haaland senza averne l’appeal. Dopo un’amichevole di settembre contro l’Arabia Saudita, era stato ferocemente criticato per qualche gol sbagliato. Contro il Qatar, invece, è stato chirurgico: è diventato il miglior realizzatore dell’Ecuador nella storia dei Mondiali, sembra sereno e felice. Ha anche la custodia della figlia: la sua ex moglie, Sintia Pinargote, è stata arrestata a Hollywood nel 2019 per aver abbandonato la piccola in macchina per andare a giocare al casino insieme al nuovo fidanzato. Chissà se Immobile gli ha mai offerto un caffè.

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