Foto Ansa 

Il Foglio sportivo - calcio e finanza

Cacciare l'allenatore porta più punti

 Matteo Spaziante

In totale chi è stato esonerato viaggiava a una media di 0,65 punti a gara, contro gli 0,94 punti a giornata dei successori sulle rispettive panchine di Serie A, quindi sì, mediamente è una mossa che funziona

Nella settimana in cui la Serie A eguaglia il numero di allenatori esonerati (7) rispetto alla scorsa stagione, tifosi e appassionati si chiedono: ma licenziare il tecnico serve davvero? Porta effettivamente dei risultati migliori per le squadre? I numeri nelle ultime tre annate e mezzo di campionato dicono che sì, mediamente è una mossa che funziona. 

Nella stagione in corso, per esempio, soltanto Shevchenko ha fatto peggio dell’allenatore a cui è subentrato, Ballardini, sulla panchina del Genoa: 0,33 punti a partita per il tecnico ucraino contro la media di 0,75 dell’ex Bologna e Palermo. Per il resto, da Mazzarri col Cagliari (+0,46 punti a gara rispetto a Semplici) a Tudor col Verona (+1,58 rispetto a Di Francesco) passando per Colantuono alla Salernitana (+0,1 rispetto a Castori), tutti hanno migliorato le prestazioni della squadra: l’unico con il rendimento identico, per ora, è Cioffi alla guida dell’Udinese, con la stessa media punti di Gotti. In totale, chi è stato esonerato viaggiava a una media di 0,65 punti a gara, contro gli 0,94 punti a giornata dei successori sulle rispettive panchine di Serie A

 

Guardando al dato complessivo, sono stati 37 (a cui vanno aggiunti Shevchenko e D’Aversa, i cui successori esordiscono nel weekend in campionato) gli esoneri in Serie A dal 2018/19 ad oggi: nel 68 per cento dei casi, chi è subentrato ha fatto meglio del suo predecessore a livello di media punti (nel 27 per cento il contrario, mentre nel 5 ha fatto uguale). Gli allenatori esonerati, infatti, in queste stagioni hanno viaggiato a una media di 0,88 punti a partita, contro gli 1,13 punti a gara dei nuovi tecnici: a leggerla così pare una differenza non troppo significativa ma, proiettata sulle 38 partite di un campionato, il divario è di 10 punti (33 per gli esonerati, 43 per i subentrati). Quello che passa spesso tra la retrocessione e la salvezza.

Di più su questi argomenti: