Il Foglio sportivo - il ritratto di Bonanza

L'incipit del campionato

Alessandro Bonan

Dieci storie, senza pronosticare alcuna fine, per raccontare cosa aspettarsi dalla stagione 2021/2022 della Serie A

Come fece il grande scrittore, un incipit per dieci storie, senza pronosticare alcuna fine. Capitolo uno: Simone Inzaghi. Quando è partito sapeva esattamente dove andare, ma giunto a metà strada, un uragano gli ha cancellato l’orizzonte. Inzaghi, ancora in transito, si trova in un luogo che non esiste, ed è piuttosto solo. Come un bravo viaggiatore, deve avere il coraggio di perdersi, che un orizzonte da qualche parte esiste sempre. Capitolo due: il centravanti. Ogni squadra ne ha uno, e in tutte è diverso. Nel Napoli, il centravanti, è ancora un’altra cosa, perché Osimhen è un’antilope con il nove sulla schiena. Insigne, per uno con le caratteristiche del nigeriano, sembra il compagno di gioco migliore per divertirsi un po’ nella savana e distrarre dalla preda il solito famelico leone. Capitolo tre: Ibrahimovic. L’attesa sulla soglia pareva ormai inutile, ed eccolo arrivare in lontananza, a passo lento, con il suo cavallo. Perché Ibra è così. Quando sembra tramutarsi in un ricordo torna ad essere una figura concreta. Magari un cow boy, per l’appunto. Capitolo quattro: Claudio Lotito. Aveva, della parola, un dono un po’ traslato. Tanto che lo capivano in pochi, ingenerando malintesi. Ma è proprio quando ha smesso di parlare che ha cominciato a conquistare risultati. È ritornato a farlo chiedendo lo scudetto a Sarri, sottovoce, in modo insolito per uno come lui. Capitolo cinque: Edin Dzeko. Nessuno ne ha mai colto l’espressione più genuina. Il suo sorriso è sale, e la sua faccia un punto di domanda: chi sono io? Che cosa voglio? Dzeko e la Roma sono stati un fiore bello ma sempre un po’ appassito. E da Roma a Milano, il viaggio è parso così veloce da sembrare preparato da molto tempo. Capitolo sei: Cristiano Ronaldo. Seduto sugli scalini del porto, il livornese Allegri ha guardato a lungo le navi giungere e partire. Su una di queste ha visto Ronaldo, in prua, a petto in fuori. Ma il livornese, in quel via vai di luci, di fumi e di persone, non è riuscito a capire se il giocatore bianconero fosse sul punto di arrivare oppure di partire. L’allenatore della Juve è ancora lì, con l’incertezza addosso.  Capitolo sette: José Mourinho. E’ stato il sole che ha illuminato la città quando sembrava diventato tutto grigio. Adesso lo stesso sole sta calando un po’, com’è inevitabile che sia, proiettando ombre che nemmeno José, col suo carisma, può cancellare. In attesa del nuovo giorno, buona fortuna. Capitolo otto, nove e dieci: il campionato. Non basta un solo capitolo per questo incipit. Ne servono ben tre, riuniti insieme. A voi lo svolgimento che a chi vi scrive è finito l’inchiostro della penna.

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