Le Formula 1 del 2022 sono meno sorprendenti di come le immaginavamo

Le nuove monoposto sono figlie della rivoluzione aerodinamica imposta da Liberty Media per rilanciare il campionato. Un compromesso per attiarare nuovi appassionati senza deludere gli storici

Umberto Zapelloni

La Formula 1 fa le prove di futuro. Domani a Silverstone, dove è nata 71 anni fa, manda in pista la nuova formula della Sprint Qualyfing (ore 17.30 di sabato, 100 km di gara per decidere lo schieramento di partenza), ma intanto ci fa vedere come saranno le monoposto del 2022, le figlie della rivoluzione aerodinamica imposta da Liberty Media per rilanciare il campionato e attiarare nuovi appassionati senza deludere gli storici. Arriva tutto nel bel mezzo di una stagione che è molto più divertente e combattuta del previsto, ma nessuno poteva saperlo quando si decise di rinviare la costosissima rivoluzione per dare tempo ai team rallentati dal Covid lo scorso anno.

Le nuove monoposto sembrano uscite da un videogame, ma non sono avveniristiche come si pensava. Perdono i muscoli delle auto di oggi, lasciano per strada un po’ di fascino, ma quando vedremo le auto vere con le interpretazioni finali dei vari designer e i colori dei team, tutto cambierà. 

La show car in grandezza naturale ci fa vedere come dovrebbero essere le monoposto 2022 dopo la rivoluzione del regolamento tecnico che riporterà in pista auto ad effetto suolo. La vettura, frutto di un lavoro combinato fra FIA e Formula 1 vuole essere un manifesto della Formula 1 2022, un esempio di come potranno cambiare le auto dell’anno prossimo. Dopo averla vista la speranza è che i progettisti di team abbiano più coraggio, più fantasia, più voglia di stupire. Perché la Formula 1 2022 presentata a Silverstone è certamente meno sorprendente di quanto ci attendessimo, addirittura meno futurista di una Formula E.

È comunque una monoposto che peserà 38 chili in più di quelle di oggi ed è un taglio netto con le auto attuali: saltano subito all’occhio i due lunghi tunnel che caratterizzano i lati delle pance. Sono due condotti Venturi che dovranno generare il carico aerodinamico rendendo possibili i corpo a corpo perché le auto diventeranno meno sensibili all’effetto scia e potranno viaggiare una attaccata all’altra senza perdere efficienza aerodinamica. Il tutto per aumentare il numero di sorpassi veri, non quelli figli del DRS. Il muso è baso, piatto, l’ala anteriore molto ampia è composta solo da un profilo principale e da tre flap. Le paratie laterali sono integrate nell’ala e hanno una forma predefinita. Nuovissime anche le gomme da 18 pollici fornite dalla Pirelli, montate su ruote (uguali per tutti) che avranno cerchi lenticolari. L’ala posteriore è molto particolare con un profilo principale molto scarico e un piccolo flap mobile.  

Il modello proposto è frutto delle idee di Nikolas Tombazis, ex ferrarista e oggi responsabile tecnico delle monoposto FIA: “Ci aspettiamo di vedere più auto ravvicinate che potranno darsi battaglia con sfide più emozionanti – racconta -. Vogliamo pneumatici che non si degradino ma che permettano ai piloti di combattere tra loro. Si tratta di F1 molto semplificate rispetto alle attuali, perché sono stati rimossi molti componenti aerodinamici come i complessi bargeboard davanti alle pance. C'è un diffusore che va proprio sotto la vettura e due tunnel sotto le pance”.  Difficile pensare che all’inizio dell’anno prossimo si vedranno monoposto uguali a questa show car. La fantasia dei designer è già al lavoro. I piloti hanno già cominciato le sperimentazioni al simulatore. La promessa è quella di gare più combattute. Ma finchè non si accenderanno i motori davvero non potremo capire.

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