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Italia-Austria, tutto quello che c'è da sapere sul prossimo avversario degli Azzurri a Euro 2020

Il marchio della Bundes, la classe di Alaba e il capolavoro del Ct veneto-tedesco: alla scoperta della Nazionale contro cui gli Azzurri hanno tutto da perdere

Belli e bravi, quasi troppo. Ora si fa sul serio e l’Italia di Mancini – zero gol subiti – deve ancora incontrare il primo momento di difficoltà in questo Europeo. Cercherà di crearglielo l’Austria, agli ottavi di finale. Va detto: per la nazionale di Franco Foda, contro la squadra che fin qui ha espresso il miglior calcio del torneo, la partita ha le dimensioni dell’impresa. Ma anche per questo sembra la classica situazione dove gli Azzurri hanno tutto da perdere. E un posto tra le migliori otto, minimo sindacale, tutto da guadagnare. Calcio d’inizio a Wembley, sabato alle 21.

 

I calciatori da tenere d’occhio

La stella conclamata è David Alaba, esterno sinistro capace di giocare praticamente in ogni posizione del campo e con oltre 400 presenze nel Bayern. Oltre a lui però, magari a fari spenti, l’Austria ha coltivato una generazione di tutto rispetto, la migliore dell’ultimo ventennio. 21 dei 26 convocati da Foda militano in un campionato di prima fascia come la Bundesliga tedesca. Sono nel pieno della maturità calcistica – il solo Baumgartner, centrocampista dell’Hoffenheim, ha meno di 23 anni – e 17 giocatori di movimento su 23 hanno superato il traguardo delle 20 presenze in nazionale. A guidare la difesa ci sono l’esperienza di Hinteregger – però acciaccato, in dubbio contro l’Italia – e la spinta di Lainer. In mezzo al campo l’equilibrio di Sabitzer e davanti l’estro di Arnautovic, testa calda che conosciamo bene dai tempi dell’Inter – dove non lasciò il segno, ma in nazionale è un’altra storia: 27 reti. Attenzione anche ai colpi di Gregoritsch – già in gol al debutto contro la Macedonia del nord – e ai centimetri del giovane Kalajdzic. Insomma, a Foda non mancano le alternative.

 

 

Come gioca l’Austria

Difesa e centrocampo a quattro, una seconda punta e un attaccante puro. Ma i biancorossi hanno già fatto vedere delle varianti in questo torneo, puntando sulla duttilità di Alaba: esterno alto, basso, addirittura centrale di una linea difensiva a tre contro l’Olanda. L’impressione è che la squadra possa ritoccare l’assetto tattico anche contro l’Italia. E in quanto agli interpreti, Foda non ha dubbi almeno fino alla trequarti: davanti ha sempre alternato Gregoritsch, Arnautovic e Kaljdzic. Il calcio dell’Austria? Dinamico e di grande corsa, con la tendenza a tenere il pallino del gioco anche contro avversari più quotati (53 per cento di possesso palla ad Amsterdam). E soprattutto mostra gli automatismi di un gruppo ormai rodato. Il ciclo del Ct tedesco ma di origini italiane – il padre emigrò da Vittorio Veneto – è iniziato nel dicembre 2017: da allora l’Austria ha centrato 22 vittorie in 37 partite, con un +23 di differenza reti, la promozione in lega A di Nations League. E gli ottavi appena raggiunti: il miglior risultato di sempre della nazionale agli Europei. Dalle parti di Vienna il calcio è tornato ad essere una cosa seria.

 

Italia-Austria, i precedenti

Quello di Wembley sarà il 38esimo incontro fra le due squadre: il bilancio è favorevole agli Azzurri, con 17 vittorie, 8 pareggi e 12 successi austriaci. Che tuttavia guidano la differenza reti (+7), complici le goleade del primo dopoguerra quando Italia-Austria era fra le classiche del pallone. Una rivalità poi scemata nel tempo, anche per il gap tecnico sempre più ampio. Das Team, come la chiamano in patria, infatti non batte gli Azzurri da oltre sessant’anni: l’ultima volta fu il 23 marzo 1958, 3-2 in amichevole a Vienna. Da lì in poi la lunga striscia positiva italiana, culminata nel tris di vittorie ottenute ai Mondiali nel 1978 (1-0, gol di Rossi), 1990 (1-0, Schillaci) e 1998 (2-1, Baggio e Vieri prima di Herzog). L’ultimo precedente assoluto è l’amichevole di agosto 2008: finì 2-2, con doppio vantaggio austriaco (Pogatetz e Janko) rimontato da Gilardino e dall’autorete di Ozcan. Ora tocca ai ragazzi di Mancini, che con il 31esimo risultato utile consecutivo supererebbe lo storico record di Pozzo. Quella Italia, contro l’Austria, vinse anche la sua unica Olimpiade. Altri tempi, appunto. Che siano di buon auspicio.

 

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