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"La Superlega risponde alle dinamiche del mercato", dice Marattin

Non solo svantaggi, il nuovo campionato ha anche qualche punto a favore. Dopo le condanne bipartisan in Italia e in Europa, la prima apertura ai 12 club scissionisti arriva dal deputato di Italia Viva 

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Un invito "a riflettere bene". Inizia così la dichiarazione che Luigi Marattin, presidente alla Commissione finanze presso la Camera dei deputati, ha affidato al suo blog commentando la nascita della Superlega. Un annuncio che nelle ultime ore ha travolto il mondo del calcio, dello sport, sconfinando in ogni settore: "Abbiamo osservato fior fiore di politici gettarsi a capofitto sulla vicenda, tentando di sfruttare l'ondata di emotività per guadagnare qualche consenso", dice Marattin il giorno dopo l'annuncio dei 12 club. E poi spiega: "Occorre ricordare che il calcio non è un bene pubblico ed è sempre stato mosso dalla logica di mercato. Domanda, offerta, prezzo".

 

Non ha senso dunque appellarsi a poesia e sentimenti. "Appaiono totalmente ridicole alcune posizioni espresse in queste ore", continua il deputato di Italia Viva, "che cercano di costruire un dualismo tra i promotori della Superlega (biechi capitalisti selvaggi espressione dei poteri forti e oscuri) e la Uefa/Fifa (angelici difensori del proletariato no profit e dediti solo a coltivare i nostri sogni). Rinnovo l'invito a non prenderci in giro. Si tratta di dinamiche di mercato: chi fosse disturbato da tale banale considerazione di fatto, è pregato di avanzare la proposta di nazionalizzare il calcio professionistico e finanziarlo con la fiscalità generale. E’ già pronto pure lo slogan: “Calcio bene comune!”. Altrimenti occorre “solo” capire quale configurazione di mercato sia più utile nel breve e nel lungo periodo al fine di soddisfare al meglio gli utenti".

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Poi la lista dei pro e dei contro: Marattin ammette la problematica relativa alle "pari opportunità di accesso nel lungo periodo al torneo dei migliori", che abbatterebbe il criterio competitivo alla base di ogni manifestazione sportiva. Ma chiude con i potenziali vantaggi della Superlega: "Aumenterebbe il valore generato, perché la domanda potenziale (in ultima analisi riferita a quanti spettatori assisterebbero) sarebbe enormemente maggiore". E giocherebbe in favore di un'identità europea da coltivare nel tempo: "Per creare una vera e propria cittadinanza europea, abbiamo anche bisogno di scuole europee, di mezzi di informazione europei, di competizioni sportive settimanali europee. E' un processo lunghissimo arrivare a rispondere “sono europeo”, quando ti chiedono da dove vieni. E ci arriveremo forse solo tra un paio di generazioni".

 

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