that win the best

Gli esperti ci dicano se la palla è rotonda

Il calcio globalizzato che ci aspetta, il gaywashing delle bandierine in Qatar e un ginocchio al dente

Jack O'Malley

Morto il senso comune, presto avremo bisogno che siano gli esperti a dirci  che le foglie sono verdi in estate, la birra va bevuta ghiacciata, la carne va mangiata al sangue e lo storytelling ha rotto i coglioni

Vorrei essere ottimista come Andrea Agnelli, che nei mesi in cui il calcio è esercizio per pochi e solitari ipertamponati ha la forza di sognare un futuro prossimo in cui il pallone sarà globalizzato e progressista, i campionati nazionali ridotti a tornei parrocchiali per fare allenare le riserve mentre i grandi giocano alle ricche coppe internazionali vendendo diritti tv anche su Marte, i tifosi bevono birra analcolica sul divano di casa rigorosamente da soli come Heineken comanda e poi twittano insulti agli avversari, e naturalmente tutti tifano Juventus, Barcellona, Real Madrid, Liverpool, Manchester United e Paris Saint-Germain. Vorrei essere ottimista sul calcio di domani ma non riesco, soprattutto se sarà quello descritto da Andrea Agnelli. Non farò il nostalgico, né tantomeno ho intenzione di parlare di diseguaglianze: e non perché così facendo gli eccitati sceriffi dei social network mi butterebbero nel calderone dei fascio-cialtroni assieme a sciamani cornuti ed ex aspiranti leader della sinistra, ma perché aspetto la mia bionda per mandare giù meglio il fatto che è servita una Commissione di ben tre persone per decretare che il gracias negrito di Cavani di cui abbiamo parlato la scorsa settimana non aveva intenzione di offendere nessuno.

Morto il senso comune, presto avremo bisogno che siano gli esperti a dirci  che le foglie sono verdi in estate, la birra va bevuta ghiacciata, la carne va mangiata al sangue e lo storytelling ha rotto i coglioni. Non scherzo, la Professional Footballers’ Association inglese ha appena ricordato ai giocatori di ogni categoria  che dopo un gol il protocollo va rispettato, pertanto non si deve esultare abbracciando i compagni, le marcature sugli angoli devono essere fatte rigorosamente a zona e i rutti sono ammessi solo a fine pasto. Niente morsi, come quello che è costato il ritiro al povero Jabo Ibehre, ex attaccate del Cambridge United che dopo uno scontro di gioco  ha rischiato di perdere una gamba a causa di un dente del suo avversario rimasto conficcato nel suo ginocchio.

Tutto è bene quel che finisce bene, come ha detto Enrico Varriale dopo la sentenza del Coni su Juventus-Napoli, e anche i difensori dei diritti Lgbt possono dormire sonni tranquilli in vista dei prossimi Mondiali: in un capolavoro di gaywashing, il noto difensore dei diritti delle minoranze Qatar ha fatto sapere che durante la coppa del mondo di calcio del 2022 le bandierine dei calci d’angolo saranno arcobaleno. Dato il caldo che farà, perché non fare giocare i calciatori direttamente senza pantaloncini e in tanga? Con la Premier League ferma per le partite di FA Cup questo weekend mi toccherà aspettare martedì sera per vedere se   il Manchester United smetterà di essere la Lazio inglese e tornerà dopo anni in testa alla classifica. Che Solskjær resistesse fino a prendersi una  rivincita era una probabilità ancora più remota di leggere qualcosa di non banale in un articolo di Beppe Severgnini. Eppure il norvegese con la faccia da che-ci-faccio-qui? ha ridato anima a una squadra   più fastidiosa di una previsione sul Covid di Walter Ricciardi. Peccato che non ci sia l’Old Trafford pieno per vedere dal vivo questi Red Devils.