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Federica Pellegrini, l'intramontabile Divina

Marco Pastonesi

Ai campionati assoluti invernali in vasca a lunga, a Riccione, la campionessa di Spinea ha conquistato altri due titoli e un podio in tre gare. Dopo lo stop per il Covid, adesso punta ai quinti Giochi olimpici

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Prima nei suoi 200 metri stile libero: 1’57”58, 5”60 più del suo record mondiale di 11 anni fa. Prima nei 100 metri stile libero: 54”56, 1”38 più del suo record italiano di quattro anni fa. E terza nei 50 metri stile libero: 25”47, lo stesso tempo con cui stabilì il primato italiano 16 anni fa.

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Prima nei suoi 200 metri stile libero: 1’57”58, 5”60 più del suo record mondiale di 11 anni fa. Prima nei 100 metri stile libero: 54”56, 1”38 più del suo record italiano di quattro anni fa. E terza nei 50 metri stile libero: 25”47, lo stesso tempo con cui stabilì il primato italiano 16 anni fa.

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Eterna, infinita, intramontabile Federica Pellegrini. Ai campionati assoluti invernali in vasca a lunga, a Riccione, ha conquistato altri due titoli e un podio in tre gare. A stupire, non sono tanto i distacchi dalle avversarie nei tempi (quasi 3” nei 200), ma nell’età. Nei 50, la specialità più esplosiva, quindi la meno adatta per lei che ha sempre fatto della resistenza veloce (velocissima, velocissimamente anfibia) il suo marchio di fabbrica e il suo diritto d’autore, Federica concedeva cinque anni a Silvia Di Pietro, prima, 14 a Costanza Cocconcelli, seconda, e 15 a Chiara Tarantino, con cui ha condiviso – identica prestazione al centesimo di secondo – il terzo posto. A 32 anni, un’anagrafe che in piscina è più da opinionisti televisivi che non da atleti medagliati (e che in corsia raddoppia quella delle sue sfidanti, tutte convinte al nuoto sul suo esempio), Pellegrini sta puntando olimpicamente ai quinti Giochi. I primi, Atene 2004, appartengono a un’altra era dello sport. 

 

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I commenti di Federica sono stati saggi e tranquillizzanti: “Tornare a gareggiare dopo aver contratto il Covid è importante. Sono abbastanza soddisfatta, bisogna tenere conto di tutto. I tempi sono in linea, non ci sono gare andate meglio o peggio. Manca solo la base di allenamento che ricominceremo a martellare da gennaio”, “Abbiamo già programmato tutti gli allenamenti da gennaio a marzo”, “Va bene, l’abbiamo presa un po’ così, per gareggiare e per vedere a che punto siamo. Logicamente la preparazione non è delle migliori, non è stata continuativa ed è un po’ difficile capire, ma va bene così. Ho visto che in Francia e in Australia nei 200 girano in 1’56”, così il mio 1’57” con due settimane di stop può andare bene”. 

 

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La chiamano (la chiamiamo, anche noi, qui) Divina. Se mai siano esistite sirene, lei lo è: 1,79 per 65, accento veneto di Spinea, capelli stilizzati da vamp, pinne ancora invisibili. Lo è, sirena, anche socialmente: 1,2 milioni quelli che la seguono su Instagram (@kikkafede88), quasi 740mila quelli che la seguono su Twitter (@mafaldina88), e poi tutti i tesserati e tutti i telespettatori che la seguono nelle corsie e nelle dirette. E ancora tutti quelli che la seguono nelle scorribande e nelle comparsate da protagonista o da ospite negli spettacoli tv o nelle sfilate di moda o nelle serate di gala o dovunque appaia. Polemiche comprese. La più recente quando, positiva al Covid, ma – pare – autorizzata dalla Asl, aveva accompagnato la madre a fare un tampone. “Pazienza – i suoi non suonano mai come sospiri, ma come ruggiti - non si può piacere a tutti”. Come dire: chi è con me, mi segua. Infatti. Milioni.

 

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Un bel caratterino, la Federica nazionale. Ma qualche punto fermo, in una vita e una carriera fondate sulla velocità, sembra esserci: la società, l’Aniene del presidente onorario (ed effettivo del Coni) Giovanni Malagò; l’allenatore, quello federale Matteo Giunta; il fidanzato, lo stesso Giunta; e la piscina, che significa passione e professione, sport e lavoro, ordine e disciplina, lettino dello psicanalista e palcoscenico di un teatro liquido, mobile e la prossima estate (dal 23 luglio all’8 agosto) ancora olimpico. Poi, finalmente, altra vita. Anche da mamma. 

 

Un fine settimana di "altri sport"

 

Basket: Milano, avanti anche in Europa, torna al successo in Italia (102-86 contro Sassari), Brindisi – che aveva interrotto la sua imbattibilità in campionato – si perde in casa (81-92 contro Pesaro).

 

Calcio: Barbara Bonansea della Juventus, unica italiana inserita nella formazione ideale mondiale stilata dalla Fifa.

 

Ciclocross: il fango si trasforma in oro a Namur, in Belgio, per una prova della Coppa del mondo. Il campione iridato Mathieu Van der Poel, olandese, ha superato Wout Van Aert, belga, e Thomas Pidcock, inglese. Una sfida e una rivalità che si rinnovano fra strada e campi, e che culminerà tra un mese, a Ostenda, in Belgio, per il Mondiale.

 

Pallavolo: Conegliano impera fra le donne, conquistata la vittoria umero 36 consecutiva.

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