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Lezioni d'italiano

Inchiesta di Perugia, Suarez è l'unico che alla fine non rischia (al contrario della Juve)

La Figc non può indagare su di lui (in quanto non è tesserato). E risulta beneficiario di un aiuto per l'esame, senza averlo chiesto direttamente all'ateneo

Francesco Caremani

Due avvocati ci spiegano il caso dell’attaccante uruguaiano che voleva farsi anche italiano, la posizione della Juventus e le possibili decisioni della Figc. Il caso dell'esame del calciatore spiegato senza intercettazioni

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Quel pasticciaccio brutto di piazza Braccio Fortebraccio. È questa la sede dell’università per stranieri di Perugia dove lo scorso 17 settembre l’attaccante uruguaiano del Barcellona, Luis Alberto Suárez Díaz, ha sostenuto l’esame di italiano per conseguire il certificato B1 che sarebbe stato propedeutico all’ottenimento della cittadinanza italiana (procedura attivata più di un anno fa dall’entourage del giocatore al Consolato generale italiano della città catalana, grazie alle origini della moglie) e a trasformare il suo status di calciatore, da extra a comunitario; condizione che non ha inciso nel suo passaggio all’Atletico Madrid.

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Quel pasticciaccio brutto di piazza Braccio Fortebraccio. È questa la sede dell’università per stranieri di Perugia dove lo scorso 17 settembre l’attaccante uruguaiano del Barcellona, Luis Alberto Suárez Díaz, ha sostenuto l’esame di italiano per conseguire il certificato B1 che sarebbe stato propedeutico all’ottenimento della cittadinanza italiana (procedura attivata più di un anno fa dall’entourage del giocatore al Consolato generale italiano della città catalana, grazie alle origini della moglie) e a trasformare il suo status di calciatore, da extra a comunitario; condizione che non ha inciso nel suo passaggio all’Atletico Madrid.

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Un esame che sarebbe stato anticipato, rispetto alla data prevista del 22 settembre, concordato per facilitarne l’iter, con attestato consegnato il giorno stesso quando, generalmente, ci vuole un mese e mezzo per ottenerlo. L’indagine sulla falsificazione dell’esame è condotta dalla guardia di finanza (che stava già indagando sull’Università per stranieri su irregolarità legate a un ammanco di 3,2 milioni di euro), ma dopo le continue violazioni del segreto istruttorio e la pubblicazione di intercettazioni sui giornali che hanno alimentato un circo mediatico a tratti farsesco, è stata bloccata a tempo indeterminato dalla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone, che ha deciso, inoltre, l’apertura di un fascicolo per accertare responsabilità.

 

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Prima del caos di questi giorni Cantone aveva iscritto nel registro degli indagati la rettrice dell’Università per stranieri, Giuliana Grego Bolli, e il direttore generale, Simone Olivieri, contestando il reato di corruzione.

  

Quando si contesta il reato di corruzione si presume che ci siano un corruttore e un corrotto, è uno di quei reati cosiddetti ‘a concorso necessario’ che hanno cioè bisogno di due parti in causa”, dice al Foglio Sportivo Paolo Erik Liedholm (sì, nipote di Nils), avvocato penalista dello studio LCA di Milano. Indagati a vario titolo (falso ideologico e rivelazione dei segreti d’ufficio) pure Stefania Spina, direttrice del Centro per la valutazione e certificazione linguistica, Lorenzo Rocca, l’esaminatore, e Cinzia Camagna, impiegata.

  

La Juventus, al momento in cui scriviamo, non è indagata: “Nel caso in cui lo diventasse allora si potrebbe parlare di illecito disciplinare, anche se il giocatore non è stato tesserato, ma se non ci sono rilevanze penali che riconducano il fatto ai precetti a tutela dell’ordinamento sportivo sarà difficile ipotizzare l’illecito”, aggiunge Federico Venturi Ferriolo, avvocato esperto di diritto sportivo, collega di Liedholm presso lo studio LCA. In questo senso diventa importante la figura dell’avvocato Maria Turco, dello studio Chiappero (entrambi già ascoltati dai pubblici ministeri di Perugia), legale di riferimento della Juventus.

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È lei che ha preso contatto con l’Università per organizzare l’esame di Suárez ed è ancora lei che in una nota ha ribattuto alle accuse mediatiche nei punti essenziali: gli stralci delle intercettazioni telefoniche sono stati riportati fuori contesto, ha chiesto l’esame in presenza e senza alcun trattamento di riguardo, il riferimento ad altri calciatori è da intendersi come “bagaglio di conoscenza procedurale” per casi futuri; quindi non c’è stato alcun accordo o trattativa.

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Nel frattempo il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, ha aperto un’inchiesta chiedendo gli atti alla procura di Perugia. La Juventus rischia nel momento in cui si dimostrasse che un suo tesserato fosse direttamente coinvolto. Dalle intercettazioni sono emersi i nomi di Fabio Paratici, Chief Football Officer, e di Federico Cherubini, Head of Football Teams (ds), il quale avrebbe telefonato a Maurizio Oliviero, rettore della Statale di Perugia, perché Suárez potesse sostenere l’esame prima possibile, mentre Paratici lo avrebbe chiamato dopo per ringrazialo delle informazioni date; Oliviero conferma la richiesta di informazioni ma nega ogni tipo di sollecitazione.

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Cherubini e Paratici potrebbero essere convocati sia dalla procura di Perugia che da quella della Figc, ma al momento in cui scriviamo non risultano indagati. Secondo alcuni si potrebbe supporre la violazione del comma 7 dell’articolo 32 del Codice di giustizia sportiva: “La violazione delle norme federali in materia di tesseramenti, compiuta mediante falsa attestazione di cittadinanza, costituisce illecito disciplinare. Le società nonché i loro dirigenti, tesserati, soci e non soci di cui all’art. 2, comma 2, che compiano direttamente o tentino di compiere ovvero consentano che altri compiano atti volti a ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di calciatori extracomunitari, ne sono responsabili applicandosi le sanzioni di cui ai successivi commi 8 e 9 [...]”.

Ma l’avvocato Federico Venturi Ferriolo fa notare che “il certificato B1 per la conoscenza della lingua italiana è propedeutico all’ottenimento di quei documenti, quindi si configura una fattispecie differente”. In caso di comprovata colpevolezza della Juventus la procura federale, infatti, potrebbe contestare la violazione dell’articolo 4 comma 1 del Codice di giustizia sportiva, violazione dei principi della lealtà, correttezza e della probità in ogni rapporto riferibile all’attività sportiva, per la quale si arriverebbe, in ipotesi astratta, fino alla penalizzazione di uno o più punti in classifica.

E Suárez? “La Figc non può indagare su di lui in quanto tesserato in un’altra federazione nazionale e dal punto di vista penale, a meno che non si dimostri il contrario, il fatto che sia stato beneficiario di un esame truccato senza averlo chiesto non configura alcun reato da parte sua”, dicono i legali Paolo Erik Liedholm e Federico Venturi Ferriolo, il quale aggiunge: “Se proprio si vuole esaminare il comportamento sul piano disciplinare sportivo, oltre agli organi della RFEF, potrebbe essere competente il Comitato Etico della Fifa decidendo di sanzionare a sua volta il calciatore, ma resta un’ipotesi remota, anche in questo caso, infatti, dovrebbe dimostrare che Suárez è colpevole di corruzione o falso”.

 

“Da penalista mi permetto di eccepire sullo stillicidio delle intercettazioni telefoniche di un procedimento penale in corso, con nomi e dichiarazioni di persone che non risultano al momento indagate”, conclude Paolo Erik Liedholm,  in linea con la reazione del procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Nel frattempo, però, senza alcuna conoscenza del codice penale e di quello di giustizia sportiva, il processo social mediatico si è già concluso. Nella vita reale, invece, ci vorranno settimane, forse mesi, per stabilire le reali responsabilità di un pasticciaccio evitabile dal quale l’immagine dei coinvolti uscirà compromessa a prescindere dalle condanne.

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