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L'ordinanza

"Roma-Juve e Lazio-Inter con 1000 tifosi". La linea dura di Zingaretti

Il governatore continua la battaglia per limitare l'ingresso del pubblico allo stadio Olimpico. Scontro con le altre Regioni

Redazione

Dietro alla stretta i timori del Covid. La linea del Lazio è solitaria rispetto a quella degli altri territori

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Mille non più di mille. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l'ordinanza con cui si consente, in considerazione delle disposizioni normative attualmente vigenti, la partecipazione del pubblico, entro il limite di 1.000 spettatori all'aperto, agli incontri di calcio Roma-Juventus di domenica 27 settembre e Lazio-Inter di domenica 4 ottobre.  Gli organizzatori dovranno garantire il contingentamento ed il controllo degli ingressi e un'apposita segnaletica sui posti non utilizzabili. “Dopo l’appello dell’Associazione nazionale dei presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli ad usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e le uscite delle scuole, evitando gli assembramenti, ritengo sbagliato oggi, anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25 per cento della loro capienza creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone", ha spiegato con una nota Zingaretti. "Stamattina il delegato della Regione Lazio ha abbandonato la Conferenza delle Regioni perché in disaccordo con questa ipotesi. Non c’entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani”.  

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Mille non più di mille. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l'ordinanza con cui si consente, in considerazione delle disposizioni normative attualmente vigenti, la partecipazione del pubblico, entro il limite di 1.000 spettatori all'aperto, agli incontri di calcio Roma-Juventus di domenica 27 settembre e Lazio-Inter di domenica 4 ottobre.  Gli organizzatori dovranno garantire il contingentamento ed il controllo degli ingressi e un'apposita segnaletica sui posti non utilizzabili. “Dopo l’appello dell’Associazione nazionale dei presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli ad usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e le uscite delle scuole, evitando gli assembramenti, ritengo sbagliato oggi, anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25 per cento della loro capienza creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone", ha spiegato con una nota Zingaretti. "Stamattina il delegato della Regione Lazio ha abbandonato la Conferenza delle Regioni perché in disaccordo con questa ipotesi. Non c’entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani”.  

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In questa battaglia la Regione Lazio è sola rispetto agli territori. Da quanto si apprende, il timore è quello che con un ingresso cospicuo dei tifosi il contagio possa ripartire con effetti nelle scuole, in un momento in cui nel Lazio i contagi sono tornati a crescere

 

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A riguardo si era espresso ieri anche l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, criticando le aperture del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri (M5s). “Ma siamo sicuri che priorità sia riaprire gli stadi con venticinque spettatori? Mi sembra il modo più rapido per tornare a nuovi lockdown. Attorno a noi città europee stanno attuando o hanno attuato misure restrittive da Londra a Madrid a Parigi. Ci siamo già dimenticati gli effetti deleteri che ebbe la partita Atalanta-Valencia allo stadio Meazza di Milano? E’ una follia. Pensiamo invece a tenere aperte e difendere le scuole e le Università”. 

 

 

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