Andrea Dovizioso festeggia il primo posto al GP d'Austria (foto Reuters)

La paura di Valentino e l'orgoglio di Dovizioso

Umberto Zapelloni

Che domenica pazzesca per gli italiani della MotoGp in Austria. Lassù c’è qualcuno che ha guardato giù, ha protetto Valentino quando le moto impazzite di Morbidelli e Zarco lo hanno sfiorato come missili terra-aria. Il pilota della Ducati ha vinto la gara il giorno dopo avere annunciato il divorzio dalla sua scuderia.

La paura di Valentino e l’orgoglio di Andrea. Che domenica pazzesca per gli italiani della MotoGp in Austria. Lassù c’è qualcuno che ha guardato giù, ha allungato la sua mano, ha protetto Valentino quando le moto impazzite di Morbidelli e Zarco lo hanno sfiorato come missili terra-aria. Non di metri. Di una manciata di centimetri. Una paura così Vale non l’aveva mai provata in vita sua anche se sul suo corpo, sulle sue ossa, non mancano le ferite del guerriero dalle mille battaglie. Bastava guardare la sua faccia dopo la bandiera rossa, i suoi occhi, quelle mani verso i capeli ancora protetti dal casco. Mamma mia! L’ha vista davvero in faccia. Ma dopo un quarto d’ora, non di più, Vale era ancora in pista a tirare come un matto inseguendo un podio da cui non è poi finito lontanissimo. È partito 12° è arrivato 5°, in rimonta sugli avversari e sulla paura. Paura che lo ha sfiorato, ma non lo ha minimamente preoccupato, evidentemente. Ogni tanto ci dimentichiamo che questi ragazzi rischiano la vita ogni volta che si infilano la tuta e il casco, ogni tanto ci scordiamo che non sono uomini normali, non possono esserlo, devono essere uomini speciali con un cuore diverso dal nostro, con un senso della vita diverso da quello di chiunque altro. Lassù c’era il Sic a guardare giù, a fare in modo che non finisse come quella maledetta domenica del 2011 a Sepang. A qualcuno piace pensarla così. E non è un brutto pensiero.


 


“Un coraggioso o è matto o non aveva scelta. Io non avevo scelta. Non potevo andarmene a casa… E’ stata tosta. Sono ancora scosso. Anche ripartire non è stato facile. Probabilmente è il più grande spavento che ho provato, ho visto un’ombra, pensavo fosse l’elicottero, invece era la moto di Morbidelli. Oggi il Santo dei motociclisti ha avuto molto da fare. E’ stato tutto molto, ma molto pericoloso”. Ma Vale oltre alla paura ha anche la rabbia: “Va bene essere aggressivi, ma ci vuole rispetto. Zarco l’ha fatto apposta. Ha rallentato apposta e Morbidelli non poteva evitarlo. Sono movimenti che non si dovrebbe fare mai perché rischiamo la nostra vita. Diciamolo. La direzione di gara dovrebbe prendere provvedimenti. Scientemente ha tagliato la strada a 300 all’ora. Morbidelli non poteva fare nulla per evitarlo”. E il Morbido parla di condotta assassina. Non tira certo indietro la mano: “Zarco è stato un mezzo assassino. Spero quanto è successo lo faccia riflettere”.

 

Ma lassù c’era molto traffico durante questo Gran premio d’Austria. Perché qualcuno ha guardato anche Andrea Dovizioso e lo ha guidato verso un successo che sa tanto di orgoglio, di vendetta, di puntini sulle “i”. Il giorno dopo il divorzio dalla Ducati che lui stesso ha voluto comunicare perché stufo di attendere una proposta vera della casa bolognese, ha regalato ai suoi vecchi amici una vittoria delle sue, uno di quei successi che lo portano alla ribalta anche in ottica di un Mondiale ancora senza Marquez… Dovizioso non è un tipo che strilla, che alza i toni, preferisce lasciar parlare i fatti. E la vittoria in Austria è di quelle che pesano perché qualche dubbio alla Ducati lo farà venire: aveva senso lasciar sfilacciare così un amore? Oggi viene da dire che proprio non ne aveva, anche perché uno che sa far cantare la Ducati come il Dovi non lo si trova facilmente sul mercato.  Oltre tutto potrebbe essere solo il primo giorno pieno di rimpianti. Perché ne verranno altri, di sicuro, a cominciare da domenica prossima quando si correrà ancora in Austria, una pista che con la Ducati va davvero d’accordo. “Ma questa vittoria non ci deve far pensare che tutto sia a posto. Dobbiamo ancora lavorare sulla moto. Ho in mano la frenata, ma ci manca ancora qualcosa per essere competitivi su tutte le piste”, ha detto Dovi. Quartararo è solo a 11 punti, tutto è riaperto. E un Dovizioso gasato sappiamo come corre. Può mettere paura a chiunque. Non la stessa provata da Vale però. Non scherziamo con ci ha rischiato la vita per davvero.

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