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La FA Cup non farà la fine della Coppa Italia

Jack O'Malley

Terminata l’attesa del calciomercato ci restano il trucco di De Rossi e le polemiche di Klopp

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Prima che quasi tutti gli acquisti di gennaio si rivelino per quello che sono, tendenzialmente dei flop, ci siamo crogiolati nell’illusione delle ultime ore di calciomercato, sognando riscatti che non ci saranno, sperando contro ogni speranza nei ritorni improbabili, esultando per cessioni che rimpiangeremo. È stato bello, però, anche se ci toccherà leggere ancora per qualche giorno che la squadra del nuovo acquisto di turno è stata “scelta col cuore” ed era “quella che sognavo da bambino”: poi torneremo a guardare le partite senza vedere il cartellino del prezzo attaccato ai pantaloncini dei giocatori. Il calcio è una bestia strana, uccide e divora i propri leader manco fosse il Pd. Non c’è statistica che regga davvero fino in fondo, né big data che potessero prevedere quello che vediamo sotto ai nostri occhi. Fenomeni che segnavano pure colpendo il pallone per sbaglio improvvisamente non centrano la porta nemmeno quando è vuota, difensori insuperabili vengono dribblati come bambini al parco. La testa, ci dicono gli esperti da pub, è la testa che conta. E poi l’ambiente (non quello di Greta, grazie a Dio, o almeno non ancora), la dirigenza più o meno seria, la preparazione, l’allenatore, la dieta, la digestione, la sfiga (e la figa, quella tantissimo).

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Prima che quasi tutti gli acquisti di gennaio si rivelino per quello che sono, tendenzialmente dei flop, ci siamo crogiolati nell’illusione delle ultime ore di calciomercato, sognando riscatti che non ci saranno, sperando contro ogni speranza nei ritorni improbabili, esultando per cessioni che rimpiangeremo. È stato bello, però, anche se ci toccherà leggere ancora per qualche giorno che la squadra del nuovo acquisto di turno è stata “scelta col cuore” ed era “quella che sognavo da bambino”: poi torneremo a guardare le partite senza vedere il cartellino del prezzo attaccato ai pantaloncini dei giocatori. Il calcio è una bestia strana, uccide e divora i propri leader manco fosse il Pd. Non c’è statistica che regga davvero fino in fondo, né big data che potessero prevedere quello che vediamo sotto ai nostri occhi. Fenomeni che segnavano pure colpendo il pallone per sbaglio improvvisamente non centrano la porta nemmeno quando è vuota, difensori insuperabili vengono dribblati come bambini al parco. La testa, ci dicono gli esperti da pub, è la testa che conta. E poi l’ambiente (non quello di Greta, grazie a Dio, o almeno non ancora), la dirigenza più o meno seria, la preparazione, l’allenatore, la dieta, la digestione, la sfiga (e la figa, quella tantissimo).

 

Da voi sembrava bastasse essere romani per acquisire il diritto di giocare titolare ed essere il capitano della Roma: la parabola di Florenzi, spernacchiato un po' da tutti i tifosi giallorossi ora che se ne è andato a non difendere in Spagna, dice che c’è speranza anche da quelle parti. Con l’abbraccio alla nonna in tribuna qualche anno fa il terzino romanista era riuscito quasi a eguagliare le tonnellate di retorica all’amatriciana spese per Totti. Dopo le ultime mediocri stagioni, se vuole tornare in giallorosso gli consigliamo il truccatore che ha reso irriconoscibile De Rossi (trasformandolo in una Befana fuori tempo) per permettergli di andare in Curva Sud a vedere uno dei derby della Capitale più brutti degli ultimi anni. In questi giorni di traslochi, di crepe sui muri e sui cuori, di addii e di arrivederci, ammetto di avere sofferto leggendo il fastidio che la FA Cup genera in alcuni allenatori di squadre inglesi. Il rematch tra Liverpool e Shrewsbury Town dopo il 2-2 dell’andata verrà giocato dalle riserve dei Reds (una squadra che in Serie A forse arriverebbe a metà classifica, battendo sicuramente il Torino due o tre a zero). Sono i giorni previsti di riposo per i giocatori. Con la Premier League da vincere trent’anni dopo l’ultima volta e la Champions da difendere, meglio non sprecare energie per un trofeo tradizionalmente importante ma poco ricco. Già, vincere la FA Cup fa la differenza per una piccola squadra (una volta quelle delle serie minori lottavano per la gloria, per Wembley, oggi anche se non soprattutto per i soldi), non cambia quasi nulla nel bilancio di una big. Tranquilli, il trofeo più antico del mondo non farà la fine della Coppa Italia, ma rischia di invecchiare male se non si cambia qualcosa nella formula. Siamo inglesi, difficile che succeda. Ma dopo avere visto l’ex stella del Manchester United Eric Cantona recitare e cantare nell’ultimo video del tifoso del City Liam Gallagher, sono pronto a tutto. O quasi. Alle birre analcoliche e ai saluti tristi di chi parte a gennaio, per esempio, no.

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