That Win the Best
La serie A non è bella perché incerta e le battute su Buffon hanno rotto le palle
Guardate un Chelsea-Arsenal e paragonatelo a un Milan-Torino e poi venite a dirmi in quale campionato le partite sono più emozionanti. Vorrei bere anche io quello che bevete voi
Non sarò certo io a fare l’elogio del calcio champagne, ma tra un Juventus-Napoli con tre tiri in porta in 90 minuti e un Manchester City-Manchester United a caso non ho dubbi su chi scegliere. Ammetto che vedere il campionato italiano riaperto dopo sette anni è una consolazione, anche solo per gli scommettitori. Durerà poco, ovviamente, dato che a Napoli hanno già iniziato a festeggiare lo scudetto e a fare i bulli nelle dichiarazioni post partita sulla Juve che gioca le partite come se fossero finali e infatti le perde. Tra le molte colpe che internet e i social network hanno c’è quella di fare credere a tutti di essere molto simpatici e originali: alla prossima battuta sull’insensibilità degli avversari della Juventus che al posto del cuore hanno una pattumiera / una rovesciata / un babà / salsiccia e friarielli metto mano alla bottiglia (per spaccarla in testa a qualcuno).
Mi consolo con il gran finale del calcio inglese di quest’anno, la finale di Fa Cup tra Manchester United e Chelsea. E’ la partita dei rimpianti, delle stagioni che potevano essere migliori, degli errori di mercato, è vero. Ma è anche la partita di Mourinho contro Conte, a Wembley, e già solo l’idea dovrebbe eccitare pure gli impotenti del calcio. Chi certo non ha bisogno di eccitarsi di più sono i tifosi di Liverpool e Roma, che questa sera si ritrovano di fronte in Champions League dopo oltre tre decenni. Tutto quello che poteva essere scritto e pensato è già stato detto in questi giorni. La vigilia del match è stata ricca di complimenti di cortesia tra allenatori e giocatori delle due squadre. La Roma confida molto nel ritorno in casa, dato che l’Olimpico è stato infallibile contro il Barcellona.
Amanti dell’enigmistica, da domenica i napoletani si sono appassionati a nuovi rebus e a vecchi stereotipi di genere che funzionano sempre
Anfield però non è il Camp Nou, un teatro dove il pubblico pagante applaude con la puzza sotto al naso e al terzo passaggio sbagliato si indispettisce. Su quel campo ci sono ancora le ceneri di Bill Shankly, il manager che ha creato il mito dei Reds, e che ha voluto riposare per sempre davanti alla Kop, una delle “curve” più belle del mondo: se ai giallorossi tremeranno le gambe c’è da capirli. L’importante è che sappiano che probabilmente sarà il Liverpool a passare: Klopp è il migliore a raggiungere le finali e a perderle – e no, la Juve non sta pensando di prenderlo come allenatore, simpaticoni: alla domanda su un suo futuro in Italia ieri Klopp ha risposto, da vero tedesco, “no, so ordinare solo gli spaghetti”.
A proposito di cibo, non posso non gioire con i milanisti, che almeno vedono il pericolo scampato: con la sua dieta vegana Vincenzo Montella – che un girone fa se la rideva per il 2-2 dei rossoneri contro le Streghe – ha fatto danni pure in Spagna: Siviglia fuori da tutto, e sconfitto in finale di Coppa del Re dal Barcellona, grigliato per bene da Messi e compari circensi: cinque cetrioli per l’Aeroplanino.