Complotto volante
Sono stati gli hacker russi a ridurre le inglesi in Champions League da 5 a 1? No
Londra. Se mi chiamassi Maurice Sorrows direi che c’è – palese – un complotto contro le squadre inglesi (e se fossi banale direi che è colpa degli hacker russi): agli ottavi di finale di Champions League sono arrivate in cinque, un record, in semifinale ce ne sarà soltanto una. Falcidiate da sfiga, arbitri, superiorità degli avversari, allenatori portoghesi e italiani, ma soprattutto da se stesse, Manchester United, Tottenham e Chelsea hanno salutato l’Europa avviandosi a una stagione fallimentare – soprattutto per Red Devils e Blues. Le palline calde e fredde dell’Uefa hanno fatto il resto: ai quarti sarà “derby” Liverpool-Manchester City, e tanti saluti a un’altra squadra dell’isola che il calcio lo ha inventato. Non sono però Maurice Sorrows, non ho tempo di credere ai complotti, anzi invidio chi riesce a sostenere senza sembrare ubriaco che se la Juventus vince 5-0 è perché l’avversaria si è scansata mentre se a farne 5 è il Napoli è perché gioca il calcio più bello d’Europa (pur non essendoci traccia degli Azzurri oltre il confine italiano da qualche settimana).
Assidua lettrice del Foglio, la nuova fiamma di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello, ama soffermarsi soprattutto sugli interventi di Umberto Silva, che poi medita a lungo da sola, prima di parlarne con le amiche durante appassionanti cene letterarie (foto via Instagram)
Meno male che c’è il Liverpool: con un Salah così forte ad Anfield cominciano a credere che sia possibile persino battere il Manchester City di Guardiola. Nulla in confronto ai sogni che si sono già fatti i romanisti: i giallorossi battono il Barcellona ai quarti, sconfiggono la Juventus in semifinale e vanno a Kiev a giocarsi la coppa contro il Liverpool. Ovviamente vincono ai rigori, vendicando la finale persa all’Olimpico quando io ero ancora astemio per limiti di età. E poi si svegliano tutti bagnati.