PUBBLICITÁ

Mourinho ha reso bello il giorno di Pasqua

Maurizio Crippa

Il Manchester United batte 2-0 il Chelsea di Antonio Conte e riapre il campionato. Pazienza che per schierare i suoi “fantastic players” Mou abbia dovuto lasciare in panca, come un Gabigol qualsiasi, un tale Ibrahimovic

PUBBLICITÁ

“Abbiamo dominato la gara con giocatori fantastici”. E quando il Filosofo dice “dominato”, lo dice con la rotondità definitiva di un rullo compressore. J’adore. Dice “dominato” e intende il territorio, i muscoli, ma soprattutto la mente. Perché per José Mourinho il football è questione di meningi, di neuroni. E quando Mou dice “abbiamo dominato” è sempre festa, anche perché (non verrà nascosto, qui: non siamo come Andrea Orlando sui risultati dei circoli del Pd) ultimamente non è che sia riuscito a dirlo spesso, “abbiamo dominato”. Però poterlo dire sul musone ben pettinato di Conte, l’uomo che forse renderà di nuovo vincente Stamford Bridge, ma di certo lo ha reso meno elegante. E fargli, dopo alcuni brutti scherzi, lo scherzetto di riaprire la corsa al campionato è un’altra cosa che ha fatto bello il giorno di Pasqua. E pazienza che per schierare i suoi “fantastic players” abbia dovuto lasciare in panca, come un Gabigol qualsiasi, un tale che si chiama Zlatan. L’uomo che dove arriva vuole vincere, e forse sarebbe il caso lo chiamassero pure all’antiterrorismo svedese, se hanno un 20 milioni per ingaggiarlo. Ma il Filosofo è filosofale: “Ibrahimovic in panchina? Ho scelto la squadra migliore, non è questione di far riposare i giocatori, e penso che sia andata bene. Il modulo? Sapevamo che giocando in questo modo li avremmo messi in difficoltà”. Adesso, per dare un senso al campionato dei Red Devils, Mou ha davanti un filotto di partite da non sbagliare, e forse non basterà. Ma soprattutto ha davanti un derby contro la sua immagine ribaltata nello specchio, Pep Guardiola. E chissà se lascerà fuori Ibra. Ma per sua fortuna, a differenza di certi allenatori che vorremmo scorticare, non ha nessun insensato Biabiany da far entrare.

PUBBLICITÁ