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Liverpool-Manchester è anche Klopp–Van Gaal: il simpatico e l'antipatico

Giovanni Battistuzzi

Stasera si gioca il derby del nord dell'Inghilterra in Europa League: non è solo la sfida tra due tra le più importanti squadre inglesi di calcio, è soprattutto lo scontro tra due allenatori, Klopp e Van Gaal, e dei kiri modi opposti di intendere il calcio, e forse la vita. L'alfa e l'omega del pallone.

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Gli ottavi di Europa League offrono lo scontro tra Liverpool e Manchester United. E' la grande sfida europea tra le due squadre più vincenti della storia del calcio inglese, quelle con più tifosi e più famose all'estero. Quest'anno è anche la sfida tra due allenatori opposti sia per visione del calcio che per modo di rapportarsi con stampa, giocatori e colleghi. E tutti e due tra andata e ritorno si giocano molto in termini di credibilità e possibilità di permanenza nel club.

 


 

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Jürgen Klopp, il tedesco che ha conquistato l'Inghilterra

 

Il Liverpool è settimo in classifica, ha 16 punti dalla capolista Leicester, rischia di non qualificarsi per l’Europa League. Klopp è subentrato a Brendan Rodgers il 9 ottobre 2015, ha ottenuto risultati altalenanti – 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte in campionato – e soprattutto non è ancora riuscito a riportare all’Anfield Road, lo stadio dove giocano i Reds quello spettacolo calcistico promesso ai tifosi e che a Liverpool è da troppo che manca. “Ci vorrà tempo”, ha detto qualche settimana fa. Chiedere tempo a chi aspetta da 34 anni di vincere un campionato sembra una bestemmia. Eppure la Kop sembra volerglielo concedere. “Con te alla guida la vittoria arriverà”. C’è fiducia, c’è rispetto, c’è soprattutto un allenatore che in pochi mesi è riuscito a farsi amare come il predecessore in tre anni non era mai riuscito. Perché lui è il “Normal One”, “una scossa di energia in un ambiente e in un calcio che ormai scosse non ne dà più da troppo tempo”, ha detto alla Bbc uno dei capi della tifoseria. [continua]

 


 

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L’olandese malsopportato: storia di Van Gaal, un gran vincente di insuccesso

 

Può un allenatore che ha vinto tutto, campionati (sette), coppe nazionali (tre), Coppa Uefa, Champions League, Coppa Intercontinentale, che ha vinto ovunque si sia seduto in panchina, non comparire mai tra i tecnici più amati della storia recente? Sì, se si considera se stessi l’unico artefice del proprio successo e tutto il resto solo una variante totalmente controllabile di una personale idea di calcio. Insomma, se ci si chiama Louis Van Gaal. [continua]

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