PUBBLICITÁ

Badminton

Maurizio Crippa
“Scommetto che lei da bambino giocava a badminton”. E così, anche in questo weekend in cui l’insignificanza stava per divorarmi – significherà qualcosa il 4x4 del Mancio? Significherà qualcosa il gol sostanzialmente postumo, e soprattutto in fuorigioco, di Totti? – è arrivato lui, il Filosofo, a dare un senso anche alle piccole cose della vita.
PUBBLICITÁ
“Scommetto che lei da bambino giocava a badminton”. E così, anche in questo weekend in cui l’insignificanza stava per divorarmi – significherà qualcosa il 4x4 del Mancio? Significherà qualcosa il gol sostanzialmente postumo, e soprattutto in fuorigioco, di Totti? – è arrivato lui, il Filosofo, a dare un senso anche alle piccole cose della vita. Un giornalista petulante insisteva sul gioco un po’ maschio con cui il Chelsea ha asfaltato i ragazzi del suo miglior nemico, “voyeur” (cit.) Wenger, e Mou l’ha steso con una racchettata sul muso: “Scommetto che lei da bambino giocava a badminton”. Che fa quasi il paio con il brocardo di Felipe Melo, il nuovo condottiero degli Orfani (non a caso lo voleva Mou): “Il calcio è fatto di contatti, se no giochiamo a tennis”. Sono momenti belli del calcio. Belli quasi come la gita sul prato del Bernabeu di Zaid, il bambino siriano sgambettato dalla giornalista ungherese. Zaid adesso è felice. Il calcio danubiano, invece, non vince un cazzo dagli anni Cinquanta. Dite a Orbán di darsi al badminton.
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ