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Quel che non posso perdonare a Garcia & Co. Onore alla Lazio

Alessandro Giuli
La Lazio ha appena perso con l’Inter all’Olimpico. Leggo il tuìt d’un romanista mediamente noto, scrive che “lassù Dibba, l’ingegner Viola e Francone Sensi stanno a fa’ er tifo… #Daje”.
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La Lazio ha appena perso con l’Inter all’Olimpico. Leggo il tuìt d’un romanista mediamente noto, scrive che “lassù Dibba, l’ingegner Viola e Francone Sensi stanno a fa’ er tifo… #Daje”. Leggo sta roba e mi convinco che la mia non era un’impressione, perché l’ho vista pure io Lazio-Inter. L’ho vista e ho pensato agli americani, a Garcia, ai giocatori della Roma. Ho pensato questo: vi ho perdonato il fallimento di una stagione, vi ho perdonato le piccole infamità sulla Sud, vi ho perdonato per lo stadio che ancora non c’è e per il clima triste dentro lo stadio che c’è; ma una cosa non posso perdonarvela: mi avete costretto a tifare per l’Inter mentre abusava immeritatamente dei biancocelesti, con il risultato che alla fine della partita ero colmo di ammirazione per la Lazio, per la squadra e per i suoi tifosi. Meglio tacere, va’, mi sono detto. Ma poi appunto ho letto quel tuìt e niente, bisognava riequilibrare lo scempio di quelli che non sanno nemmeno gufare in silenzio. Onore alla Lazio, dunque. E silenzio.
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