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editoriali

Contro il pol. corr. ci salveranno i comici come Ricky Gervais

Redazione

Lo show dell'autore britannico su Netflix sulle “donne all’antica, senza pene”: subito scandalo

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"Non vorrei mai essere un comico in questo momento, perché non puoi fare e non puoi dire nulla senza ritrovarti nei guai”,  ha detto il regista americano Tim Burton. Si chiama “SuperNature” il nuovo show dello scandalo targato Netflix. Ricky Gervais prende in giro i medici, Hitler e gli animali domestici. Ma non sono le gag sui gatti che hanno suscitato indignazione. In un monologo di apertura che trafigge le assurdità della cultura woke, Gervais scherza sulle donne. “Non tutte le donne, intendo quelle all’antica. Le donne all’antica, quelle con l’utero. Quei fottuti dinosauri. Amo le nuove donne. Sono fantastiche, vero? Le nuove che abbiamo visto ultimamente. Quelle con la barba e i cazzi. E ora quelle vecchio stile dicono: ‘Oh, vogliono usare i nostri bagni’. ‘Perché non dovrebbero usare i tuoi gabinetti?’, ‘Per le donne!’. ‘Sono donne – guarda i loro pronomi!’. ‘Che ne dici di questa, non è una signora?’. ‘Beh, il suo pene’. ‘Fottuto bigotto!’ ‘E se mi violentasse?’. ‘Fottuto cazzo di Terf’”.

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"Non vorrei mai essere un comico in questo momento, perché non puoi fare e non puoi dire nulla senza ritrovarti nei guai”,  ha detto il regista americano Tim Burton. Si chiama “SuperNature” il nuovo show dello scandalo targato Netflix. Ricky Gervais prende in giro i medici, Hitler e gli animali domestici. Ma non sono le gag sui gatti che hanno suscitato indignazione. In un monologo di apertura che trafigge le assurdità della cultura woke, Gervais scherza sulle donne. “Non tutte le donne, intendo quelle all’antica. Le donne all’antica, quelle con l’utero. Quei fottuti dinosauri. Amo le nuove donne. Sono fantastiche, vero? Le nuove che abbiamo visto ultimamente. Quelle con la barba e i cazzi. E ora quelle vecchio stile dicono: ‘Oh, vogliono usare i nostri bagni’. ‘Perché non dovrebbero usare i tuoi gabinetti?’, ‘Per le donne!’. ‘Sono donne – guarda i loro pronomi!’. ‘Che ne dici di questa, non è una signora?’. ‘Beh, il suo pene’. ‘Fottuto bigotto!’ ‘E se mi violentasse?’. ‘Fottuto cazzo di Terf’”.

Terf sta per femminista critica del gender. Glaad, un gruppo di pressione lgbtq negli Stati Uniti, ha definito lo speciale su Netflix “pericoloso”. Era già accaduto a Dave Chappelle, che nel suo show “The Closer” ha fatto alcune affermazioni molto criticate dalla comunità lgbtq, come ad esempio “si viene al mondo tra le gambe di una donna e questo nessun trans lo potrà cambiare”. Grazie a Mel Brooks sappiamo che il politicamente corretto è “la morte della comicità”. Terry Gilliam ne sa qualcosa. “Sono stanco, come maschio bianco, di essere incolpato di qualsiasi cosa che va male nel mondo”, ha detto la star dei Monty Python al Wall Street Journal. “A Hollywood c’è molta pressione affinché un personaggio transgender sia interpretato da un attore transgender. Non si può ridere di nessuno. Perciò voglio che mi chiamiate Loretta. Sono una lesbica nera in transizione”. Gli hanno cancellato uno spettacolo a Londra. Faticheranno, ma alla fine forse ci salveranno i comici dalle assurdità pietistiche della cultura contemporanea.

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