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Saverio ma giusto

Come ti riciclo Conte

Saverio Raimondo

L'ex premier viaggia verso la rottamazione. Ma è un dovere istituzionale smaltire certi rifiuti ingombranti che la politica esprime. Faccia l'uomo immagine: anche senza "visione né capacità manageriali", saprà tagliare il nastro alle inaugurazioni 

E adesso che ci facciamo con Giuseppe Conte, ora che è passato da “punto fortissimo di riferimento di tutte le forze progressiste” a nullatenente politico? Gli diamo i ristori? D’accordo lo sblocco dei licenziamenti, va bene che tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile; però credo anche che sia un dovere istituzionale smaltire certi rifiuti ingombranti che la politica esprime durante il suo corso. In fondo è pur sempre stato presidente del Consiglio per più di due anni, ha guidato due governi, fatto la sua parte di storia; vederlo andare in giro a rilasciare dichiarazioni vestito per andare a giocare a padel, applicando anche a se stesso e alla sua parabola politica quell’immobilismo che ha contraddistinto il suo operato, è un’immagine troppo penosa persino per i suoi detrattori. In Italia siamo sempre riusciti a parcheggiare tutti, con ruoli di facciata tanto inutili quanto decorosi; possibile che per l’Avvocato del Popolo non si riesca a trovare un incarico di prestigio dove fargli fare una fine più dignitosa di quella che sta facendo?

Peccato non lo si possa mandare al sud, dove il concorso per trovare 2.800 dipendenti pubblici è stato un mezzo flop, si sono presentati in pochi e ne sono stati assunti solo 821: intanto Conte è uno solo, non può fare il lavoro di 1.979 persone (in altri tempi li avrebbe affidati tutti al commissario straordinario Domenico Arcuri); ma soprattutto mancano all’appello profili come l’analista informatico e gli esperti in gestione, rendicontazione e controllo: tutti lavori che richiedono un profilo qualificato, non certo una persona che “non ha visione politica né capacità manageriali, non ha esperienza di organizzazioni né capacità d’innovazione” come riportato dall’ultimo aggiornamento della sua bio sul blog di Beppe Grillo. Con un profilo così non si è idonei nemmeno a passare uno straccio per terra o a svuotare i cestini della cartastraccia.

Che fare, dunque? Propongo di considerare Giuseppe Conte a disposizione delle istituzioni, una sorta di riservista di stato pronto all’uso. Ovviamente con incarichi che riflettano le sue competenze e in ruoli che sia qualificato a ricoprire, tipo la cavia per degli esperimenti scientifici. Oppure può essere utilizzato dalla Farnesina per lo scambio di prigionieri: in caso di rapimento di qualche nostro concittadino all’estero da parte di qualche milizia armata noi invece che pagare il riscatto gli diamo Conte in ostaggio– situazione non dissimile da quella attuale all’interno del Movimento. Da non trascurare nemmeno la sua bella presenza (la riga dei capelli sempre ben fatta, la pochette, il sorriso smaltato): con i soldi del Recovery verranno messe in cantiere migliaia di nuove infrastrutture, che da qui a qualche anno dovremo anche inaugurare; alcune – è facile presagire – persino in contemporanea. Non possiamo chiedere al presidente della Repubblica di presenziarle tutte (non sappiamo chi sarà, ma di solito ha un’età che è meglio se non si strapazzi troppo) né al presidente del Consiglio, che avrà senz’altro molto lavoro da sbrigare a Roma. Propongo pertanto di mandare Conte in rappresentanza come “uomo immagine” delle istituzioni: immagino sia in grado di tagliare un nastro con una forbice o di rompere una bottiglia di champagne contro la prua di una nave in occasione del suo varo; o nemmeno questo? A seguire, discorso di rito infarcito di retorica e latinismi, carezze ai bambini, foto con le vecchie. E poi via, verso un’altra inaugurazione.

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