Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli Affari economici e monetari (Ansa) 

Editoriali

L'Europa non può aspettare sessant'anni per la parità di genere

Redazione

Per l'uguaglianza di opportunità tra uomini e donne il Next generation Eu è un’occasione da non sprecare

 

Un rapporto dello European Institute for Gender Equality sostiene che all’Unione europea servano ancora 60 anni per raggiungere la parità di genere. Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, intervenendo nel webinar organizzato nell’ambito della campagna “No Women No Panel”, promosso dalla commissaria Marija Gabriel, ha detto che il Next Generation Eu è anche in questo un’occasione da non sprecare. La parità di genere è in cima alla lista di molti dei piani nazionali, eppure non figura tra gli ambiti a cui dedicare una soglia vincolante di investimenti, come il digitale e le politiche green. La proposta di portare da due a sei i temi a cui mettere una soglia vincolante c’è stata al Parlamento europeo e le pari opportunità erano tra queste priorità. Ma sono stati i governi nazionali a fare un passo indietro, anche perché si voleva porre l’accento sulle due grandi rivoluzioni che ci aspettano dopo la pandemia.

 

Ma, ha detto Gentiloni, alla Commissione spetta il compito di controllare che l’occasione non venga sprecata. Le disparità salariali nell’Ue rimangono alte, soprattutto sulle pensioni, ma la Commissione ha messo sul tavolo una direttiva, ancora da approvare, che vorrebbe obbligare le imprese a rendere trasparenti i rapporti tra gli stipendi degli uomini e delle donne. Non ha il potere di intervenire sulle politiche sociali dei singoli paesi, ma spera che la trasparenza sia uno stimolo a migliorare. “C’è un segnale incoraggiante – ha detto Gentiloni – sia l’Italia sia la Spagna nei titoli dei loro piani per il Recovery mettono la questione di genere. Poi bisognerà passare dai titoli ai progetti”. L’Europa ha un’occasione unica per cambiare in ogni ambito grazie alla decisione dell’Unione di rispondere a questa crisi con uno sforzo di solidarietà inimmaginabile, dando ai paesi la possibilità di rivoluzionare e accelerare tutto. E anche per la parità di genere, se lo stimolo europeo verrà seguito, forse si potrà rimediare prima che passino sessant’anni.