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La risposta di Putin a Biden, tra Ivan Drago e Cosa Nostra

Il leader del Cremlino replica all'inquilino della Casa Bianca, che gli ha dato dell'assassino: “Gli auguro di stare in buona salute”. E sembra di tornare sul ring di Rocky Iv. O al termine del maxiprocesso

Enrico Cicchetti

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Ieri il presidente americano Joe Biden ha dato dell'assassino al suo omologo russo Vladimir Putin. In un'intervista alla Abc, alla domanda di un giornalista - “Lei conosce Putin, pensa che sia un killer?” - Biden ha risposto “Lo penso”. Decisamente poco diplomatico. E va bene che gli anni Ottanta sono tornati di moda, ma siamo davvero ancora lì, sul ring di Rocky IV? Il leader del Cremlino oggi ha risposto all'inquilino della Casa Bianca: “Gli auguro di stare in buona salute”. E per un attimo è sembrato di essere nel 1985, quando il micidiale campione sovietico Ivan Drago prometteva a Sylvester Stallone di saccagnarlo di pugni: “Io ti spiezzo in due”. Mancava solo il doppiaggio in russo maccheronico.
 
Certo, ci sono due tipi di cattivi: quelli che parlano troppo, di solito svelando i loro loschi piani allo 007 di turno, e quelli impermeabili alle emozioni, taciturni, che si esprimono per enigmi e velate minacce. E parlando di super-cattivissimi, come non pensare al più spaventoso di tutti, anche perché non è frutto della penna di un autore ma figlio di un mondo tremendamente reale: il “Papa”, al secolo Michele Greco, il mafioso che nel novembre 1987, prima che la corte si riunisse per emettere la sentenza finale del maxi-processo a Cosa nostra, augurò ai giudici la “pace e la serenità dello spirito e della coscienza”. Brividi. Peccato per la chiusura putiniana: “Da piccoli, quando litigavamo, dicevamo: 'Chi lo dice lo è cento volte più di me'”. Un guizzo bambinesco che rovina tutta la nostra bella sceneggiatura.

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