La morte ti fa bella, va bene, ma il vaccino ti fa sexy e quindi meglio il vaccino, dieci e zero per gli anticorpi. Non è scritto in nessuna delle didascalie che certi ministri europei hanno apposto sotto gli scatti che li ritraggono mentre ricevono l’iniezione, perché sarebbe stato superfluo: sono fotografie di tale forza icastica e/o carica sessuale (se non fosse un po’ maramaldo diremmo anche virale) che parlano da sole. Il ritratto con siringa è rassicurante, felicitante, frizzantino, altamente civico, morale e pure politico: dice al popolo che la cura c’è, è affidabile, l’istituzione la vidima assumendola, mettendoci non soltanto la faccia ma l’intramuscolo, le vene, il sangue, il citoplasma: il corpo, tutto.

La morte ti fa bella, va bene, ma il vaccino ti fa sexy e quindi meglio il vaccino, dieci e zero per gli anticorpi. Non è scritto in nessuna delle didascalie che certi ministri europei hanno apposto sotto gli scatti che li ritraggono mentre ricevono l’iniezione, perché sarebbe stato superfluo: sono fotografie di tale forza icastica e/o carica sessuale (se non fosse un po’ maramaldo diremmo anche virale) che parlano da sole. Il ritratto con siringa è rassicurante, felicitante, frizzantino, altamente civico, morale e pure politico: dice al popolo che la cura c’è, è affidabile, l’istituzione la vidima assumendola, mettendoci non soltanto la faccia ma l’intramuscolo, le vene, il sangue, il citoplasma: il corpo, tutto.

Un fotoromanzo elettorale simile a quello che Silvio Berlusconi fece recapitare, per posta, a tutti gli italiani, oggi sarebbe un book di ritratti di candidati con siringa e comincerebbe naturalmente con Vincenzo De Luca, che è stato uno dei primi a farsi vaccinare e diffondere foto probante, valsagli immediatamente accuse di elitismo, superomismo e cinquanta altre sfumature di stronzaggine. La foto non aveva niente di sexy, il De Luca se ne stava seduto come fosse sulla circumvesuviana, a camicia abbottonata, cravatta annodata, e manica arrotolata, e tutto a posto e tutto in ordine. E così saranno gli altri, vedrete, a meno che Calenda non decida che essersi mostrato seminudo con cigno non sia stato abbastanza – minoritarie fazioni confidano in un Fratoianni che riceva lo Pfizer a torso nudo, mentre fa presente all’infermiere che lui detesta le case farmaceutiche.

Noi non avremo un Olivier Véran, il ministro francese della Salute che si è vaccinato con la camicia sbottonata, grazie al cielo senza maglietta della salute (cosa che a noi qualche leghista potrebbe avere il guizzo di propinare, estote parati), e un vedo non vedo di raffinatezza esemplare, applauditissima persino dalle esigenti signore di Twitter, che hanno apprezzato soprattutto il capezzolo abilmente coperto con la mano destra, quella che si tiene sul cuore quando si canta l’inno della patria.

Più verace, per non dire virile, il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, che ha mostrato il pettorale sinistro integrale, molto villoso e pure molto tonico, e una collanina di cuoio notata e approvata dall’Independent, che in tempi di pace e sanità l’avrebbe vista come un vessillo di mascolinità tossica, e invece adesso è solo accessorio informale di un uomo mediterraneo.

“Non riuscivo a tirar su le maniche sui muscoli”, ha detto Johnny Mercer, parlamentare dei Tory, a chi gli ha fatto notare di aver esagerato, poiché nel suo ritratto con siringa si mostra completamente a torso nudo, di fianco a una divertitissima infermiera.

Biden, invece, nel suo selfie per l’immunità di gregge indossava persino un dolcevita, oltre naturalmente alla mascherina, e avrebbe potuto essere chiunque, era non soltanto irriconoscibile ma pure assai poco invogliante. La politica europea invece è stata più sbarazzina, ha gettato il corpo nella lotta e ha detto: proteggersi è sexy.