PUBBLICITÁ

Elogio della sottomissione

Giuliano Ferrara

La pandemia è una continua lezione di etica for dummies. Noi masochisti ci atteniamo alle regole

PUBBLICITÁ

Lascio ai Titani delle libertà il fulgore della dominanza, mi tengo il delicato piacere della sottomissione. La pandemia è una continua lezione di etica for dummies. I sadici ci infliggono la chiacchiera eroica, noi masochisti ci atteniamo alle regole. A ciascuno il suo orgasmo. A ogni Dipiciemme in molti gridano l’impossibilità di regolare la vita brulicante con norme rigide e ottuse, ma guarda, non lo sospettavamo, e il più sciatto invoca addirittura il diritto al Natale affollato e al Capodanno cenonico. Tutti affettano di sapere che cosa si dovrebbe fare e quello che si fa è sempre l’opposto, un italiano una regola, la sua, e sempre è quella che gli conviene al momento. Emergenza e autorità. Questi due mostri hanno intercettato un virus potenzialmente devastatore di vite, economia e salute, non proprio la peste ma comunque una bella piaga, un pericolo ambulante che ci soffiamo in faccia se stiamo troppo vicini, se giriamo smascherati e lieti, se ci affolliamo baciamo e smanacciamo invece di inchinarci alla giapponese con le mani ossessivamente pulite. Con il contributo nostro, civismo e paura, civismo e paura delle multe, spavento e solidarietà, emergenza e autorità, a forza di regole uniformi e obiettivamente vessatorie, hanno domato la bestiola tra la primavera e la scorsa estate. Poi ci siamo sbrigliati sotto l’ombrellone, viaggetti, crociere, danze, banchetti: e in tutta quella comprensibile disinvoltura e liberazione la piaga si è rifatta viva. La chiamano seconda ondata. Ora con il conto dei lutti che saliva, e le circostanze sanitarie e di cura in continuo peggioramento, emergenza e autorità con l’aiuto dell’Esponenziale hanno reimposto regole, più flessibili di quelle precedenti, vogliono giustamente deprimere il paese e i suoi abitanti con il coprifuoco, i colori d’allarme delle regioni, le chiusure dei luoghi di ritrovo e di svago, ostacoli di ogni genere alla mobilità, e guarda caso per la seconda volta, mentre sta per arrivare la possibilità di un vaccino confezionato a tempo di record, le regolette hanno funzionato, l’Esponenziale rincula, ci siamo lasciati forzatamente deprimere, tutti a nanna alle ventidue, l’indice di contagio torna sotto la soglia critica.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Lascio ai Titani delle libertà il fulgore della dominanza, mi tengo il delicato piacere della sottomissione. La pandemia è una continua lezione di etica for dummies. I sadici ci infliggono la chiacchiera eroica, noi masochisti ci atteniamo alle regole. A ciascuno il suo orgasmo. A ogni Dipiciemme in molti gridano l’impossibilità di regolare la vita brulicante con norme rigide e ottuse, ma guarda, non lo sospettavamo, e il più sciatto invoca addirittura il diritto al Natale affollato e al Capodanno cenonico. Tutti affettano di sapere che cosa si dovrebbe fare e quello che si fa è sempre l’opposto, un italiano una regola, la sua, e sempre è quella che gli conviene al momento. Emergenza e autorità. Questi due mostri hanno intercettato un virus potenzialmente devastatore di vite, economia e salute, non proprio la peste ma comunque una bella piaga, un pericolo ambulante che ci soffiamo in faccia se stiamo troppo vicini, se giriamo smascherati e lieti, se ci affolliamo baciamo e smanacciamo invece di inchinarci alla giapponese con le mani ossessivamente pulite. Con il contributo nostro, civismo e paura, civismo e paura delle multe, spavento e solidarietà, emergenza e autorità, a forza di regole uniformi e obiettivamente vessatorie, hanno domato la bestiola tra la primavera e la scorsa estate. Poi ci siamo sbrigliati sotto l’ombrellone, viaggetti, crociere, danze, banchetti: e in tutta quella comprensibile disinvoltura e liberazione la piaga si è rifatta viva. La chiamano seconda ondata. Ora con il conto dei lutti che saliva, e le circostanze sanitarie e di cura in continuo peggioramento, emergenza e autorità con l’aiuto dell’Esponenziale hanno reimposto regole, più flessibili di quelle precedenti, vogliono giustamente deprimere il paese e i suoi abitanti con il coprifuoco, i colori d’allarme delle regioni, le chiusure dei luoghi di ritrovo e di svago, ostacoli di ogni genere alla mobilità, e guarda caso per la seconda volta, mentre sta per arrivare la possibilità di un vaccino confezionato a tempo di record, le regolette hanno funzionato, l’Esponenziale rincula, ci siamo lasciati forzatamente deprimere, tutti a nanna alle ventidue, l’indice di contagio torna sotto la soglia critica.

PUBBLICITÁ

 

Stavolta il colpo all’economia è un poco meno grave, le scuole sono aperte a singhiozzo e non tutte, ma non sono sprangate, in molti lavorano, le categorie più malandate hanno la consolazione dei ristori cosiddetti. Due palle, certo, ma è la sottomissione il vero eroismo. Quelli che sanno tutto, i Titani delle libertà, libertà di sciare e di panettonare a volontà, dovrebbero accettare il fatto che non sappiamo quasi niente, sappiamo solo che la dis-integrazione della società, il suo distanziamento interno, è la chiave per resistere a un fenomeno ignoto che tecnologie e scienza aiutano a padroneggiare ma solo la decisione politica può in qualche modo curare a difesa di tutti e di chi ha un camice addosso.

 

PUBBLICITÁ

I Dipiciemme sono una bonanza di stato, chi li firma e li mette in opera andrebbe rispettato invece che sbertucciato, e al senatore Salvini va ricordato che il Natale è una nascita, un’Incarnazione divina, non lo si può celebrare nel segno libertario della disincarnazione e del rischio di morte. E’ tutto così semplice e così complicato, ma basta sottomettersi e il gioco è fatto.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ