Il giornalista gentiluomo e una farsa libertaria
A Feltri padre, un attacco della Boldrini gli fa il solletico. Con la sua telefonata, il figlio si è fatto intrappolare in una notizia che non lo era. Però ha creato le premesse per l’emersione del ridicolo
Mattia Feltri, che rasenta la perfezione, in particolare nello stile, è incorso secondo me in un disguido professionale incomprensibile. La Boldrini che attacca Vittorio Feltri non è una notizia, può diventarlo solo se il figlio di Vittorio non la pubblica. E così è andata. Nel caso inverso, nessuno se ne sarebbe accorto. Nemmeno il direttore di Libero, uno che non si prende troppo sul serio e anzi fa dell’autoironia un vezzo da provocateur. Mattia è reo di parricidio ogni volta che scrive. E’ un figlio adulto, emancipato, la sua voce è la sua. Tutti lo sanno e lo vedono ogni giorno. Vorrei anche vedere che non volesse bene a suo padre, ma l’autonomia reciproca, l’incommensurabile distanza tra le loro opinioni e visioni di vita e mondo, sono evidenti. A occhio e croce mi sembra che uno non dovrebbe quasi mai pubblicare la Boldrini, ma in quel caso perché no?
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.