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La pandemia, la Germania, l’eroismo del grattarsi la pancia

Giuliano Ferrara

Misura, civiltà e il dolce far niente. L’epica dell’ozio di stato: tre video mirabolanti sul carattere tacitiano dei tedeschi

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Per provarsi a domare la bestia ribelle che rugge nella affollata e truce opposizione al disciplinamento sociale in tempo di pandemia, per come lo si è rivisto ieri a Berlino tra sassaiole, idranti e repressione alla Porta di Brandeburgo e presso il Bundestag, il governo federale tedesco ha prodotto tre video di stato carichi di sofisticata ironia. I manifestanti, imbevuti dei miti della Kultur, che è la versione romantica e passionale di storia e destino, hanno issato manifesti in cui è detto: “Non è il Covid a farci paura ma la vostra politica”. La magnifica risposta di propaganda civile, all’insegna della Zivilisation, l’altra anima illuministica della coscienza nazionale germanica, inchioda il sentimento della paura e dell’ansia a tre storie grottesche raccontate con il sorriso dell’understatement (i video). 

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Per provarsi a domare la bestia ribelle che rugge nella affollata e truce opposizione al disciplinamento sociale in tempo di pandemia, per come lo si è rivisto ieri a Berlino tra sassaiole, idranti e repressione alla Porta di Brandeburgo e presso il Bundestag, il governo federale tedesco ha prodotto tre video di stato carichi di sofisticata ironia. I manifestanti, imbevuti dei miti della Kultur, che è la versione romantica e passionale di storia e destino, hanno issato manifesti in cui è detto: “Non è il Covid a farci paura ma la vostra politica”. La magnifica risposta di propaganda civile, all’insegna della Zivilisation, l’altra anima illuministica della coscienza nazionale germanica, inchioda il sentimento della paura e dell’ansia a tre storie grottesche raccontate con il sorriso dell’understatement (i video). 

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I vecchi raccontano che tanti anni fa si ritrovarono a fare gli eroi, ma altro che guerra, il loro fronte, la loro immane fatica che gli portò medaglie e considerazione imperitura consisteva nel pigro e dolce far niente. Erano giovani allora e, richiamati al dovere patriottico dalla pandemia, dovevano stare incollati ai divani, uscire pochissimo, rinunciare alla birra con gli amici, mangiare ravioli freddi direttamente dalla scatola, giochicchiare con i computer, vivere senza ambizione, annullarsi nella distanza dagli altri e nella rinuncia per meritarsi poi la gratitudine della storia come cittadini modello, come guerrieri imbattibili nello stare tranquilli tra le mura di casa. C’è un’epica anche nell’ozio di stato, questa la morale, non vi facciamo una lezioncina su come ci si debba comportare, vi offriamo la favola eroica della pigrizia che ci ha salvati

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Lo storico Tacito fu come è noto, con un suo libro o trattato etnografico sulla Germania, nel 98 dopo Cristo, l’inventore precoce dell’idea di Germania. In un saggio introduttivo alla ripubblicazione del titolo da Quodlibet, Dino Baldi ricorda che “la Germania è una minaccia, ma anche un grande gioco di storie e di parole, una colossale recita alla quale vogliono credere e partecipare tutti”. Chi ha scritto e animato quei video, chi li ha vidimati e messi in rete, il governo, ha trovato il modo di affrontare con benevolenza e spirito l’ansia, la paura e le motivazioni non tutte farlocche di quanti sono preoccupati per la gigantesca limitazione delle libertà che pesa sulla nostra identità di abitatori dell’epidemia.

     

E per gli esageratori, gli ultrapassionali, i funamboli del cosiddetto negazionismo sanitario c’è un secco ma amabile richiamo: non vi si chiede di fare gli eroi al fronte, vi si prega di rimanere in casa a far niente, ma solidalmente. Comunicare misura e civiltà, per le autorità scientifiche e politiche chiamate a governare un’emergenza mondiale come quella in corso, è complicato, si cade spesso in una teoria di gaffe, dogmatismi, esibizionismi, approssimazioni, mediocrità. Ci voleva un talento dei new media, un campione di questa strana e felice pubblicità progresso del grattarsi la pancia, per riuscire nell’impresa restituendoci con tre video mirabolanti e volutamente modesti, dunque tacitianamente, la verità etnografica sui tedeschi scritta tanti secoli fa nel primo ritratto della Germania: “Quando non combattono (…) si stordiscono nel dolce far niente (ipsi hebent), ed è strana questa loro doppia natura, per cui gli stessi uomini amano così tanto l’ozio e odiano la pace (et oderint quietem)”. 

 

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