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L'altra Sardegna

Giuseppe Fantasia

Agli antipodi della Costa Smeralda c'è una parte di isola piena di meraviglie ma senza riflettori puntati addosso, tra miniere abbandonate e pomodori giganti. Che, invece delle discoteche, punta ai pensionati europei, sul modello del Portogallo

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Fluminimaggiore (Comune di Carbonia-Iglesias) – Sardegna del nord (est) e Sardegna del sud (ovest): due facce diverse di una stessa isola che sono due mondi a sé pur distando poche ore e non troppi chilometri l’una dall’altra. Da un lato la Costa Smeralda con i suoi successi – soprattutto economici – ed eccessi tra ville, yachts, hotel a cinque stelle e magnum di champagne; dall’altro miniere e industrie chiuse da anni, una piccola economia fatta di agro pastorizia e artigianato locale, pochi alberghi, qualche b&b e agriturismi dispersi tra molto verde e autenticità. Su ci sono il Golfo degli Aranci, Porto Cervo, Porto Rotondo, Palau e La Maddalena che tutti o quasi conoscono; giù ci sono Carbonia e Porto Pino, Sant’Antioco e Carlo Forte, ma anche Buggerru e Portixxeddu, Capo Pecora e la spiaggia di Scivu, il tempio di Antas Sardus Pater e la Grotta di Su Mannau, meraviglie con pochi riflettori puntati addosso tra pecore, capre e pomodori giganti coltivati dai contadini locali che alla birra Ichnusa – passata oramai in mani olandesi – preferiscono di gran lunga Cannonau e mirto.

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Fluminimaggiore (Comune di Carbonia-Iglesias) – Sardegna del nord (est) e Sardegna del sud (ovest): due facce diverse di una stessa isola che sono due mondi a sé pur distando poche ore e non troppi chilometri l’una dall’altra. Da un lato la Costa Smeralda con i suoi successi – soprattutto economici – ed eccessi tra ville, yachts, hotel a cinque stelle e magnum di champagne; dall’altro miniere e industrie chiuse da anni, una piccola economia fatta di agro pastorizia e artigianato locale, pochi alberghi, qualche b&b e agriturismi dispersi tra molto verde e autenticità. Su ci sono il Golfo degli Aranci, Porto Cervo, Porto Rotondo, Palau e La Maddalena che tutti o quasi conoscono; giù ci sono Carbonia e Porto Pino, Sant’Antioco e Carlo Forte, ma anche Buggerru e Portixxeddu, Capo Pecora e la spiaggia di Scivu, il tempio di Antas Sardus Pater e la Grotta di Su Mannau, meraviglie con pochi riflettori puntati addosso tra pecore, capre e pomodori giganti coltivati dai contadini locali che alla birra Ichnusa – passata oramai in mani olandesi – preferiscono di gran lunga Cannonau e mirto.

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Su c’è Flavio Briatore col suo Billionaire che ogni volta che apre fa polemica, figuriamoci quando è costretto a chiudere, come in questi giorni di continua querelle col sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, autore di un’ordinanza che ha imposto di spegnere la musica nei locali. “Un gesto inadeguato”, ha scritto su Instagram l’imprenditore con gli occhiali blu originario di Verzuolo, nel cuneese, “che fa solo danni” ed è “senza alcun beneficio”; “mi sembra una parodia di Crozza”, la risposta del primo cittadino della cittadina sarda.

  

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Porto Pino, Sud Sardegna (Juli Kosolapova/Unsplash)

 

Meglio allora spostarsi più a sud che nei momenti di difficoltà si unisce al nord facendo forza tra una nuova emergenza Covid, la proposta dei “passaporti” fatta dai governatori Solinas e Zingaretti, “che per fortuna – spiega al Foglio Marco Corrias – “non sono stati accettati”. Anche lui, scrittore e giornalista in pensione da Mediaset dopo aver lavorato a La Nuova Sardegna ed essere stato inviato speciale per Epoca – ha un forte pregiudizio nei confronti di Briatore. “Non mi piace il modo in cui si approccia ai problemi della Sardegna – ci dice – ha avuto sempre un atteggiamento demagogico, è un avventuriero spregiudicato capace solo di far soldi”. I legami con la sua terra sono invece per Corrias, “uomo del fare vero e pragmatico”, come si definisce, indissolubili. Per lavoro ha girato il mondo, ma da due anni è tornato a Fluminimaggiore divenendone il sindaco, una maniera per dare al suo paesino natale nel cuore del Sulcis una nuova energia. “Sono stato eletto da cittadini che hanno votato sia a destra che a sinistra e con cui, insieme, abbiamo deciso di superare le vecchie categorie della politica per concentrarci su una sfida”.

  

La sua voglia è quella di modificare una visione culturale di quei luoghi dandogli un respiro nazionale ed internazionale più ampio. Sua l’idea dell’Andaras Traveling Film Festival, conclusosi il 23 agosto, creato due anni fa con la preziosa organizzatrice Paola Angius e il direttore artistico Juanne Piras, “dedicato a tutti coloro per i quali girare intorno al mondo, conoscere terre e genti lontane -spiega il sindaco- è la via più breve per giungere a sé stessi”. Lì abbiamo visto “Balentes” (“coraggiosi” in sardo), della regista Lisa Camillo, una Erin Brockovich italo/australiana che ha fatto un interessante racconto senza censure sull’uso segreto che la Nato avrebbe fatto dell’uranio impoverito in Sardegna, ma ci siamo anche molto divertiti rivedendo “L’uomo che comprò la luna” di Paolo Zucca. Corrias è un “balente”, non c’è che dire, visto che è sua l’idea “che diventerà presto realtà” di trasformare il suo paesino in un Happy Village per anziani medio-alti, una residenza diffusa di prestigio per i pensionati di tutta Europa. “Il progetto – assicura - è quello di un pacchetto chiavi in mano con sconti fiscali come già succede in Portogallo, professionisti dedicati al benessere degli ospiti, servizi, cultura e un centro medico operativo h24 pagando una retta mensile come in una casa di riposo che andrà dai 1500 ai 3mila euro”.

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Porto Flavia, Masua, Carbonia-Iglesias (foto Jürgen Scheeff/Unsplash)

  

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“Sono  170 i soci già iscritti alla prima cooperativa di comunità che prevede la gestione di beni e servizi e a metà settembre firmeremo tutti quanti davanti a un notaio”, tiene a precisare. “Abbiamo centinaia di case sfitte, le strutture di archeologia industriale e gli spazi di prestigio non ci mancano, ristruttureremo le abitazioni che ci sono nel paese”. Fluminimaggiore (che vuol dire“Fiume Grande”) diventerà così un “villaggio felice”, un posto dove ognuno potrà godersi il suo tempo libero lasciando spazio alle passioni. Il countdown è appena iniziato, le prenotazioni anche. E le polemiche, almeno lì e almeno per ora, restano lontane.

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