Cabina rossa la trionferà

Nel Regno Unito si è deciso di dare nuova utilità alle cabine telefoniche in disuso lanciando l’iniziativa “Adopt a Kiosk”. Dalla mini libreria al mini night club, ecco come le ha trasformate la fantasia dei cittadini

Massimiliano Vitelli

Quando nel 1924 vinse il concorso indetto dalla Royal Fine Arts Commission per il progetto delle cabine telefoniche del Regno Unito, Sir Giles Gilbert Scott non era di certo un designer sconosciuto. Proveniente da una famiglia di architetti – l’Albert Memorial all’interno dei Kensington Gardens porta la firma di suo nonno – Giles si era già distinto per aver partorito a soli ventidue anni i primi disegni sui quali sarebbe poi stata realizzata la cattedrale di Liverpool.

Tra le sue opere, la Clare Memorial Court di Cambridge, il birrificio Guinness in Park Royal a Londra, il basamento per il monumento a Re Giorgio V a Westminster e diverse chiese in patria e all’estero. Eppure, senza la geniale intuizione delle Telephone Box, Scott non sarebbe diventato così famoso.

 

Iconiche e inconfondibili, le cabine inglesi racchiudono in una forma classica ed elegante tutto il “british style”. Rosse per volere della Royal Fine Arts Commission (Scott aveva proposto un più sobrio color argento) che volle renderle ben visibili anche da distanze ragguardevoli, le K2 – questo il nome originale – hanno conquistato negli anni il cuore di britannici e non. Ma i tempi cambiano e con l’avvento dei telefoni cellulari nessuno si ferma più a fare una chiamata da una postazione pubblica.

 

Così, la British Telecommunications, ha deciso di dare nuova utilità alle tante cabine in disuso sparse un po’ ovunque sulle terre di Sua Maestà lanciando l’iniziativa “Adopt a Kiosk”.

Al prezzo simbolico di una sterlina, enti territoriali, associazioni benefiche e anche privati cittadini (solo quelli che posseggono la terra sulla quale sorge il Red Telephone Box), possono così convertire la vecchia cabina in un luogo adatto a svolgere un’altra attività.

 

Tra le scelte più gettonate, le mini-librerie dove è possibile prendere e lasciare volumi. Ma nel corso degli anni le idee non sono mancate, soprattutto quelle con finalità sociali. Alcuni box sono diventati così delle postazioni per i defibrillatori, in particolare quelli situati nei dei parchi pubblici cittadini, altri invece dei punti d’informazione per turisti, dove ritirare gratuitamente ed in autonomia guide e volantini. In costante aumento anche le “versioni” più “curiose”. Nei pressi del fiume Lea, il maggior tributario del Tamigi, qualcuno ha pensato di trasformare la cabina telefonica ormai inutilizzata in una vetrina, posizionandovi all’interno due manichini vestiti di tutto punto. Quest’installazione è oggi considerata una vera opera d’arte. A Settle, un paesino di 2400 persone situato nella contea del North Yorkshire, la parrocchia locale ha scelto una delle cabine telefoniche presenti per creare una piccolissima “filiale”. Dentro il mitico box rosso, ora ci sono libretti, annunci e manifesti che invitano i fedeli a recarsi a messa.

 

Mentre al centro dell’isola si pensa a curare le anime, nel profondo sud c’è chi si dà da fare per allietare in modo decisamente diverso le pene dello spirito. A Devon, uno dei box telefonici è stato convertito nel più piccolo Night Club del mondo. Allestito con luci psichedeliche ed un potente impianto stereo, è oggi preso d’assalto dagli abitanti e dai tanti curiosi che, trovandosi in zona, ne approfittano per trascorrere una serata davvero alternativa. All’interno del “locale” si viene accolti da una ballerina professionista con la quale si può godere per qualche minuto di danze sfrenate. Tutto per beneficenza. I soldi raccolti, infatti, confluiscono nelle casse delle associazioni di charity. E fuori, lungo il marciapiede di Fore Street, c’è sempre la fila.

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