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Il documento

"Svolgere eventi online". Ecco la surreale soluzione dei rettori per evitare violenze nelle università

Luca Roberto

Nelle "linee guida" approvate oggi dalla Conferenza dei rettori si prevede la possibilità di svolgere eventi non in presenza per evitare nuovi casi Parenzo e Molinari. La presidente Iannantuoni: "Gli scontri preoccupano ma siamo in grado di gestirli. No ad azioni preventive delle forze dell'ordine"

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"In caso di interruzioni o fenomeni di intolleranza, si decida di svolgere eventi in altra modalità, per esempio online, ma si eviti di cancellarli. L'agenda delle Università non la decida chi contesta". Nella "linee guida" anti-violenza negli atenei, approvati dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), c'è anche questo passaggio. In pratica le università, per evitare nuovi casi di contestazione e di censura, com'è successo a David Parenzo alla Sapienza di Roma e a Maurizio Molinari alla Federico II di Napoli, prevedono che alcuni eventi si svolgano "non in presenza". 

Il documento con le "buone prassi principi e proposte per affrontare nelle università italiane le tematiche delle crisi internazionali e umanitarie", discusso e approvato questa mattina dalla giunta della Crui riunita in assemblea, è stato elaborata da quattro rettori: Tomaso Montanari dell'Università per stranieri di Siena, Francesco Bonini della Lumsa, Tiziana Lippiello della Ca' Foscari di Venezia e Roberto Tottoli dell'Orientale di Napoli. Il passaggio sugli eventi da svolgere online, piuttosto surreale. era presente nella prima bozza ed è stato approvato dall'assemblea dei rettori. 

Cos'altro prevede il documento adottato dalla Crui

Nel documento stilato dal gruppo di lavoro e approvato quest'oggi dalla Crui si fa riferimento alla contrarietà nei confronti dei boicottaggi. Tra le promesse si legge che le università sono "promotori di cultura, che affermano il diritto e dovere di organizzare al proprio interno momenti di riflessione e studio, nella logica del confronto, anche aspro, ma sempre rispettoso e volto a politiche di pace". Oltre che "sedi naturali del confronto e del pensiero critico che, pertanto, non accettano l’uso della violenza in ogni sua forma". 

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Per quanto riguarda le buone prassi, invece, oltre alla possibilità di svolgere incontri online si prevede che "la responsabilità organizzativa sia sempre di personale o di organismi interni alle università anche quando tali iniziative siano proposte da soggetti esterni". Tra le ulteriori proposte c'è quella di organizzare "incontri pubblici dove ospitare gli esponenti delle organizzazioni umanitarie e della società civile che operano nelle zone di guerra perché possano raccontare la loro esperienza e promuovere forme di sostegno, anche economico, a tale azione umanitaria".

Iannantuoni: "Gli scontri preoccupano ma siamo in grado di gestirli. No ad azioni preventive delle forze dell'ordine"

''Nessun ateneo della Crui ha mai votato il boicottaggio alla collaborazione scientifica con atenei israeliani. Dopo queste proteste non è cambiato nulla, noi siamo aperti a collaborare al di là dei confini e dei conflitti con tutti. Non c'è nessun boicottaggio dei rapporti scientifici esistenti con le università israeliane''. Lo ha detto la presidente dei rettori Giovanna Iannantuoni intervenendo all'Assemblea della Crui. Iannantuoni ha anche voluto chiarire che "gli scontri di questi giorni creano preoccupazioni legate a manifestazioni singole. Non siamo particolarmente preoccupati che la situazione possa degenerare. Siamo in grado di gestire quanto avviene nei nostri atenei e campus. Non abbiamo bisogno di azioni preventive, quando c'è bisogno sentiamo le forze dell'ordine''. La capa dei rettori ha anche rivolto un appello ai colleghi perché "non si alzino i toni".

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