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Contro i ricatti dei sindacati sulla scuola

Redazione

Vogliono impedire l’avvio dell’anno scolastico? Serve una scelta choc

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Che ci siano difficoltà a organizzare la riapertura delle scuole a settembre è ovvio. Nelle nuove condizioni richieste per evitare una ripresa autunnale della pandemia servono più spazi, più docenti, più impegno da parte di tutti. Mentre gli insegnanti, i dirigenti scolastici, gli enti locali stanno preparandosi ad affrontare la nuova situazione in modo da poter assicurare agli studenti le migliori condizioni, sanitarie e didattiche possibili, i sindacati della scuola remano contro. I sindacati, non i docenti, come dimostra il fallimento clamoroso dell’ultimo sciopero proclamato per protestare contro il rifiuto di far entrare in ruolo decine di migliaia di docenti senza nemmeno un simulacro di concorso. L’obiettivo delle sigle sindacali non è quello di partecipare allo sforzo collettivo facendo valere gli interessi della categoria che dovrebbero rappresentare: è quello di scardinare quel che resta di un sistema meritocratico secondo la linea del “todos caballeros”. 

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Che ci siano difficoltà a organizzare la riapertura delle scuole a settembre è ovvio. Nelle nuove condizioni richieste per evitare una ripresa autunnale della pandemia servono più spazi, più docenti, più impegno da parte di tutti. Mentre gli insegnanti, i dirigenti scolastici, gli enti locali stanno preparandosi ad affrontare la nuova situazione in modo da poter assicurare agli studenti le migliori condizioni, sanitarie e didattiche possibili, i sindacati della scuola remano contro. I sindacati, non i docenti, come dimostra il fallimento clamoroso dell’ultimo sciopero proclamato per protestare contro il rifiuto di far entrare in ruolo decine di migliaia di docenti senza nemmeno un simulacro di concorso. L’obiettivo delle sigle sindacali non è quello di partecipare allo sforzo collettivo facendo valere gli interessi della categoria che dovrebbero rappresentare: è quello di scardinare quel che resta di un sistema meritocratico secondo la linea del “todos caballeros”. 

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Se non avranno soddisfazione minacciano di impedire l’avvio dell’anno scolastico. Ci sono stati errori e contraddizioni, annunci e retromarce, nella condotta del ministero, non sempre giustificabili con le difficoltà e le incertezze della situazione sanitaria. Questo va criticato, ma non può rappresentare l’alibi per chi oggi tenta di esercitare un vero e proprio ricatto. O la scuola viene governata dai sindacati o non apre. Sarebbe il momento, per le confederazioni che rappresentano tutti i lavoratori, e quindi tante famiglie che sono preoccupate per l’istruzione dei figli, di tirare le orecchie ai responsabili della categoria che non tengono affatto conto degli interessi generali dei lavoratori. Resterebbero le sigle autonome, ma almeno ci sarebbe una rappresentanza di quella parte, maggioritaria, del corpo docente che si sforza di fare il suo mestiere anche nelle condizioni avverse create dalla pandemia (e dai loro sindacati).

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