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La storia siamo noi

Il governo del popolo abolisce tutto ciò che non riesce a capire, o a insegnare

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Più che cambiare, il governo del cambiamento sopprime. Così fa prima. Perché aggiustare una cosa quando puoi sbarazzartene? Gli studenti non scelgono la traccia di storia alla maturità? Aboliamola! E così, dai temi della prova di italiano del nuovo esame, quello storico è stato eliminato.

 

Ieri il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha scritto a Repubblica per rassicurare tutti, specie Liliana Segre che da mesi lavora affinché il Miur si ravveda: “Il ministero non ha alcuna intenzione di penalizzare una disciplina fondamentale per la crescita di cittadini responsabili e consapevoli”. Ha poi aggiunto che la storia non mancherà nelle tracce e sarà presente “in modo trasversale anche in altre tipologie di prova”. Ovvero: togliamo la traccia di storia ma non la storia dalle tracce. La mossa della suocera. Ciò su cui il ministro non si è espresso, e che è il punto essenziale, è come la materia viene insegnata, che è poi la ragione per la quale dal 2008 al 2017 solo il tre per cento dei maturandi ha affrontato il tema di storia. I programmi non vengono portati a termine (all’università e a lavoro spediamo ragazzi che ignorano il Novecento) perché le lezioni di storia sono sempre meno. Negli istituti professionali, da quest’anno, è prevista un’ora a settimana. Segre, prima della lettera di Bussetti, aveva commentato: “Chi è destinato al mondo del lavoro deve rinunciare a una bussola per orientarsi nel presente?”.

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L’anno scorso Michele Serra era stato massacrato (“classista!”) per aver scritto che negli istituti tecnici e professionali le cose vanno peggio che nei licei. Come spesso accade, in questo paese chi indica il problema diventa il problema. Oggi quello di Serra è il commento perfetto all’omissis del ministro Bussetti e di un intero esecutivo che nello smantellamento del passato trova il proprio orientamento politico, e nel classismo un punto di coesione interna. Bel paradosso per un governo che si dice del popolo.

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