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"La legge sull'agricoltura biodinamica è il divorzio tra politica e scienza". Parla Elena Cattaneo

Il ddl in esame alla Camera equipara la biodinamica all'agricoltura biologica. "Quel testo va cambiato", ci dice la senatrice. "Sarebbe un paradosso se nell'anno della pandemia passasse per scientifico un pensiero magico e stregonesco"

Roberta Benvenuto
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Il punto è tutto in una sola parola contenuta nella legge 988 approvata il 20 maggio in Senato: biodinamica. Dove il “metodo di agricoltura biodinamica è equiparato al metodo di agricoltura biologica”, si legge nel testo, nell’art.1 comma 3.

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 “L’agricoltura biodinamica è una tipologia di agricoltura che si avvale del pensiero magico, dell’esoterismo, è stregonesca. Se questa legge passasse così com'è io la vedo come un divorzio tra politica e scienza. Proprio nell’anno della pandemia sarebbe un paradosso”, dice al Foglio Elena Cattaneo, senatrice a vita che si è opposta con tre emendamenti a quella che lei stessa definisce “la stamina dell’agricoltura”.

 

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Per la senatrice equivale a “inquinare la capacità di discernimento dei cittadini” da parte della politica e dunque “la fine potenziale di una democrazia, perché la capacità di discernimento è alla base della democrazia”. Il testo è stato trasmesso alla Camera dei deputati e assegnato alla commissione Agricoltura dove non è ancora iniziato l’esame.

 

“Spero che la legge non passi alla Camera perché le cose sono un po’ cambiate rispetto a un paio di settimane fa. Molti senatori e deputati credo non fossero a conoscenza di cosa volesse dire biodinamica, molti di loro me l’hanno detto. Adesso non ci sono più scuse. La speranza è che rimuovano quella parola”. 

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