Editoriali
Il cattivo modello Crisanti
Controlli più veloci non vuol dire meno accurati. Non si metta, proprio lui, a dare argomenti da distorcere alla fronda dei No vax
Tampone rapido positivo all’avventatezza, perlomeno, per il professor Andrea Crisanti. Con un linguaggio un po’ allusivo e un po’ di scetticismo talmente estremo da rendere tutto indecidibile, ha mandato un siluro contro i vaccini per il Sars-CoV-2 e contro la strategia mondiale per bloccare la pandemia. “Il primo vaccino che arriva a gennaio – ha detto – senza dati non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che sia stato testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia”. Poi ha spiegato meglio, riconoscendo che le tre fasi di test richieste abitualmente erano sì state compiute, ma non in successione temporale bensì in parallelo, e perciò almeno il “senza dati” appare affermazione avventata.
Tampone rapido positivo all’avventatezza, perlomeno, per il professor Andrea Crisanti. Con un linguaggio un po’ allusivo e un po’ di scetticismo talmente estremo da rendere tutto indecidibile, ha mandato un siluro contro i vaccini per il Sars-CoV-2 e contro la strategia mondiale per bloccare la pandemia. “Il primo vaccino che arriva a gennaio – ha detto – senza dati non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che sia stato testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia”. Poi ha spiegato meglio, riconoscendo che le tre fasi di test richieste abitualmente erano sì state compiute, ma non in successione temporale bensì in parallelo, e perciò almeno il “senza dati” appare affermazione avventata.
Certo, in passato, come ha ricordato, ci sono voluti da 8 a 10 anni per validare un vaccino. Ma quello che ha mostrato lo sforzo mondiale e simultaneo di tantissime intelligenze e organizzazioni di ricerca e di clinica e di tantissimi scienziati è che quelle regole potevano essere migliorate e velocizzate e in piena sicurezza. Sì, si è agito in parallelo, o quasi, tra verifica della risposta in vitro, della sicurezza nel corpo umano e poi dell’efficacia sulle persone e si sono soprattutto tagliati i tempi morti autorizzativi. E’ una buona prova, non è una dimostrazione di sciatteria.
Fra le tante voci tecniche che indirettamente gli hanno risposto vale la pena di citare quella di Guido Rasi, dell’Ema (l’Agenzia europea dei medicinali), dal quale è venuto un secco comunicato con cui si afferma che “i vaccini contro il Covid avranno sicurezza identica a quella di tutti gli altri vaccini approvati da quando l’Ema esiste”. Controlli più veloci, insomma, non vuol dire che siano meno accurati.
Nella sua brillante fase 1 il professor Crisanti ha potuto dimostrare che le misure pubbliche di contenimento di un’epidemia sono efficaci se tempestive, sostenute politicamente e sufficientemente condivise. Ora, nella sua fase 2 più polemica e un filino presenzialista, mostri di credere ancora in quelle regole di base e non si metta, proprio lui, a boicottare la campagna vaccinale e a dare argomenti, da distorcere e moltiplicare, alla già agguerrita fronda dei No vax.