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Editoriali

La pandemia è finita, il virus no. L'Oms ricorda perché vaccinarsi è importante

Redazione

L’Organizzazione mondiale della sanità certifica la fine dell’emergenza e aggiunge: "La cosa peggiore che i paesi possano fare è usare questa notizia per abbassare la guardia"

Dopo oltre tre anni dall’inizio della pandemia, il Comitato tecnico dell’Organizzazione mondiale per la sanità ha raccomandato la fine dello stato di emergenza dovuta al Covid. Per capire cosa abbia comportato la diffusione di questo virus basti ricordare due dati: sono state almeno 765 milioni le persone infettate e quasi 7 milioni i decessi certificati. Il superamento dell’emergenza è stato reso possibile grazie alla straordinaria capacità della ricerca scientifica di mettere a punto in tempi record dei vaccini capaci di far calare drasticamente il rischio di malattia grave e decesso e grazie al lavoro organizzativo messo a punto dai diversi paesi nell’ambito delle campagne vaccinali.

 

In Italia, anche grazie all’obbligo introdotto dal governo Draghi, sono state somministrate oltre 144 milioni di dosi vaccinali e il 90,24 per cento della popolazione over 12 ha completato almeno il ciclo vaccinale primario. Un risultato straordinario, che ha reso possibile un graduale ritorno alla normalità in piena sicurezza e il riavvio di tutte le attività economiche. Risultato, ricordiamolo, ottenuto nonostante le violentissime polemiche da parte di chi in questi anni ha insinuato dubbi sull’efficacia dei vaccini, seminato terrore sugli effetti avversi e diffuso bufale sulla possibilità di superare la pandemia grazie alle sole cure domiciliari ricorrendo a farmaci quali idrossiclorochina o ivermectina nonostante la totale assenza di evidenze scientifiche a sostegno. La fine dell'emergenza non si traduce però nella scomparsa del virus.

Su questo l’Oms è stata chiara: “Resta il rischio di varianti emergenti che potrebbero causare nuove ondate di casi e morti. La cosa peggiore che i paesi possano fare è usare questa notizia per abbassare la guardia, smantellare il sistema che hanno costruito e lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi”. Sarà dunque importante non abbandonare tutte quelle misure che abbiamo imparato ad adottare in questi anni in presenza di soggetti più fragili e anziani, e continuare a sostenere con convinzione le future campagne vaccinali.

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