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Il foglio salute

Puntare sulla scienza contro le fake news

Eva Massari

L’informazione astrusa e incontrollata, sui social ma non solo, alimenta i dubbi. Come accompagnare gli indecisi al vaccino

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Poteva sembrare, in tema di vaccini, che il divario riguardasse solo chi è pro e chi è contro, ma appare evidente, e il tema è emerso in maniera lampante soprattutto nelle ultime settimane, come tra queste due fasce si collochi quella di tutte le persone, e sono molte, che non si identificano né nell’uno né nell’altro gruppo ma che hanno una serie di dubbi rispetto all’idea di vaccinarsi. E con la quale occorre dialogare.

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Poteva sembrare, in tema di vaccini, che il divario riguardasse solo chi è pro e chi è contro, ma appare evidente, e il tema è emerso in maniera lampante soprattutto nelle ultime settimane, come tra queste due fasce si collochi quella di tutte le persone, e sono molte, che non si identificano né nell’uno né nell’altro gruppo ma che hanno una serie di dubbi rispetto all’idea di vaccinarsi. E con la quale occorre dialogare.

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La comunicazione non ha certamente aiutato gli indecisi che, mossi da dubbi di varia natura non sono contrari per principio all’inoculazione ma non si sentono del tutto sicuri nel sottoporvisi; non hanno aiutato le informazioni a volte confuse e la mancanza di centralizzazione nel dialogo coi cittadini, che si sono sentiti travolti da notizie a volte tra loro contrastanti e non sempre chiare, ma va sottolineato come anche i diretti interessati abbiano talvolta scelto di documentarsi da fonti dall’opinabile autorevolezza. Parliamo dei social network, ovviamente, ma anche di tutti quei portali che dall’inizio della pandemia hanno generato una vera e propria controcultura sanitaria basata sulle teorie più fantasiose, in generale non fornendo alcun tipo di risposta ai legittimi dubbi delle persone ma alimentandone le incertezze.

 

C’è da dire che ormai da mesi i principali social network, Facebook in testa, hanno avviato un’azione di oscuramento di pagine e profili di propaganda no vax cercando in questo modo di contenere la disinformazione, ma il fenomeno non si è per questo arrestato perché molti contenuti sono ancora presenti, e altri sono stati dirottati su portali specifici dopo che proprio sui social si era costruita la base dei sostenitori. Dietro a queste azioni ci sono diversi cluster: no vax, negazionisti, complottisti, e ancora organizzazioni e singoli che raccolgono fondi attraverso il crowdfunding per sostenere le loro azioni di divulgazioni e si arricchiscono. Tutti accomunati dalla volontà di far traballare il mondo scientifico.

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Che il mondo del web sia al contempo straordinario e rischiosissimo si è capito da decenni, ma dare un’occhiata a quello che sta succedendo nella rete in questo momento nel quale tutte le persone del mondo, nessuna esclusa, vivono lo stesso rischio sanitario, è particolarmente significativo e dà l’idea di come agiscano alcuni gruppi mossi da intenti simili. Esemplare è il caso del green pass: per molti è una violenza, una limitazione della libertà individuale, un sopruso, e quei molti sono scesi nelle piazze a manifestare il loro dissenso facendo sentire la loro voce, ma una volta capito che l’utilizzo di questo certificato non sarebbe stata un’opzione, hanno ben pensato – evidentemente non tutti, ma certamente una buona parte visti i numeri - di procurarsene di falsi per accedere indisturbatamente a tutti i luoghi che diversamente sarebbero loro preclusi. Ancora una volta la miniera d’oro si è rivelata la rete, dove la Guardia di finanza ha sequestrato canali e account che vendevano green pass realizzati ad hoc da pagarsi in criptovalute: la ricchezza degli uni e il rischio della salute per gli altri, verrebbe da dire.

 

E nel mezzo? Nel mezzo ci sono gli indecisi di cui si parlava in apertura, persone che avrebbero bisogno di essere accolte e accompagnate nella loro decisione basandosi su una narrazione scientifica e dimostrabile, e che invece sono confuse dalla quantità di informazioni astruse e incontrollate che circolano non solo in rete, ma tra i tavolini dei bar, negli uffici, dal parrucchiere. Non è possibile interrompere il flusso di fake news, ma è certamente possibile puntare sulla solidità della scienza, ed è quello che si sta tentando di fare anche da un punto di vista istituzionale, coordinando la comunicazione incentivando la vaccinazione come strumento utile alla salute personale e collettiva, e come unica possibilità per superare questa lunghissima pandemia, rispetto alla quale non ci sono altre vie d’uscita.  

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