Foto Marco Alpozzi/LaPresse

L'ipotesi di tamponi a prezzi calmierati, e anche gratuiti, in vista del green pass

Giovanni Rodriquez

I numeri in Parlamento ci sono, basta la volontà politica: così non si farebbero ricadere sulle famiglie i costi dei tamponi a chi è ancora in attesa di vaccinazione

“Sulla base dell’ultimo decreto ho avuto il compito di fare un protocollo d’intesa con i farmacisti per avere tamponi a prezzi calmierati. Penso che nel giro di una decina di giorni riusciremo a trovare un prezzo molto conveniente per chi deve fare il tampone per accedere al green pass”. Questo quanto annunciato ieri dal commissario Figliuolo. In realtà l’intesa potrebbe essere raggiunta in tempi più stretti, già entro la fine di questa settimana in modo da farsi trovare pronti per il 6 agosto, data in cui diventerà necessario esibire il green pass per diverse attività.

 

Tra le ipotesi in campo c’è quella di modulare il prezzo “calmierato” a seconda delle fasce d’età, con un costo più basso per i più giovani. Ma al netto di quel che sarà, perché non rendere gratuiti i tamponi per i più giovani? Durante il passaggio del decreto in Parlamento si potrebbero apportare modifiche per non far ricadere sulle tasche delle famiglie i costi dei tamponi di quei ragazzi che, per dato anagrafico, sono ancora in attesa di potersi vaccinare o di poter prenotare la propria vaccinazione. La misura potrebbe essere limitata ai prossimi due mesi visto che entro la fine di settembre si punta a raggiungere l’immunità di gregge.

 

A quel punto, tutte le persone in età vaccinabile dovrebbero aver avuto la possibilità di aderire alla campagna. Una misura di questo tenore, tra l’altro, potrebbe incontrare un largo consenso in Parlamento. Il tema dei tamponi gratuiti è stato infatti rilanciato non solo da Lega e M5s, ma anche da Forza Italia che nella sua proposta di green pass aveva inserito la possibilità di facilitare l’esecuzione dei tamponi utilizzando i criteri per l’esenzione dal ticket e renderli gratuiti nelle fasce più basse di reddito oltre che per coloro che sono esonerati a effettuare il vaccino. Anche il Pd, con la responsabile sanità Sandra Zampa, sembra aprire all’idea per “determinate categorie di persone, come ad esempio coloro che ancora non si sono potuti vaccinare e chi per ragioni di salute è impossibilitato a farlo”. I numeri dovrebbero quindi esserci, vedremo se ci sarà la volontà politica di farlo.

 

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