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Weekend con profilassi

La (quasi) leggenda di Dubai, paradiso del turismo vaccinale

Fabiana Giacomotti

La nuova fola della borghesia restia alla turnazione popolare: vacanza più vaccino gratuito. E gli Emirati, alle prese col crollo delle prenotazioni, ci pensano: "Ottima iniziativa di marketing"

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“Ma come non lo sai? Tremila euro vaccino incluso e puoi anche scegliere: cinese o Pfizer”, dicono i due amici visti per cena nel weekend a Roma, lui maturo dirigente di bella carriera, lei giovane filosofa di belle speranze. No, non sapevamo che soggiornare a Dubai costasse innanzitutto così poco, per non dire del vaccino. La sapevamo così male che un altro amico, di quelli che la sanno lunga, il giorno dopo ci dice che per vaccinarsi quasi gratis e senza attesa neanche c’è bisogno di soggiornare nell’Emirato della famiglia al Maktoum: “Centocinquanta euro all’aeroporto e via”. D’accordo, gli chiediamo, ma come fai col richiamo? Strabuzza gli occhi, forse manco ricorda l’antitetanica: “Quale richiamo?”.

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“Ma come non lo sai? Tremila euro vaccino incluso e puoi anche scegliere: cinese o Pfizer”, dicono i due amici visti per cena nel weekend a Roma, lui maturo dirigente di bella carriera, lei giovane filosofa di belle speranze. No, non sapevamo che soggiornare a Dubai costasse innanzitutto così poco, per non dire del vaccino. La sapevamo così male che un altro amico, di quelli che la sanno lunga, il giorno dopo ci dice che per vaccinarsi quasi gratis e senza attesa neanche c’è bisogno di soggiornare nell’Emirato della famiglia al Maktoum: “Centocinquanta euro all’aeroporto e via”. D’accordo, gli chiediamo, ma come fai col richiamo? Strabuzza gli occhi, forse manco ricorda l’antitetanica: “Quale richiamo?”.

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Gli Emirati paradiso vaccinale anti Covid sono la nuova fola che la borghesia restia alla turnazione popolare trasversale, sempre rocciosamente ancorata al motto del Dogui “lavoro-guadagno-pago-pretendo”, ama ripetersi in queste settimane. Ogni volta la arricchisce di particolari più strabilianti, un po’ come i soggiorni con impianto dentistico eccezionale a costo zero della Croazia di dieci anni fa o la vecchia faccenda del cambio di sesso a Casablanca, caposaldo della mistica Lgbtq+ anni Settanta. Tutte queste leggende sono però costruite su basi reali, compresa questa: la fola del weekend col vaccino a Dubai è nata probabilmente come distorsione della notizia, verissima, che qualche settimana fa l’emiro ha garantito la vaccinazione gratuita anche ai lavoratori stranieri con il permesso di soggiorno scaduto rimasti a Dubai in questi mesi di lockdown, e comunque disposti a rimanere per altri ventuno giorni nel paese per farsi somministrare il richiamo. Senza richiamo non si lasciano gli Emirati e, come ci dice l’Authority del turismo per voce di Shamsa al Ali, “in effetti una vacanza di tre settimane minimo con vaccino incluso sarebbe un’ottima iniziativa di marketing”, aggiungendo che “potrebbero pensarci”.

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Il turismo emiratino, che ha mancato l’Expo 2020 su cui aveva puntato moltissimo, soffre infatti di un crollo nelle prenotazioni, nonostante non siano mai state chiuse le frontiere ai visitatori, purché provvisti di tampone molecolare recente o anche fatto all’aeroporto (ecco, la fola numero due sul vaccino somministrato sciué sciué nell’hangar dev’essere nata così). L’agenzia Afp scriveva nei giorni scorsi che non esistono statistiche precise sull’andamento dell’epidemia a Dubai con i suoi 2,9 milioni di abitanti. Su scala nazionale il numero giornaliero dei contagi, quasi 3.400, risulta quasi raddoppiato dal 1° gennaio 2021, per un totale registrato dall’inizio della pandemia di 253 mila casi con 745 decessi su una popolazione totale di circa dieci milioni di persone. I turisti russi, francesi e statunitensi dichiarano di sentirsi perfettamente al sicuro, anche più che nei loro paesi di provenienza, grazie a controlli capillari e multe stratosferiche per chi non rispetta le norme di sicurezza.

 

Dunque, pare siano molte le agenzie di viaggio internazionali, piegate dalla crisi, che spingono per la soluzione della vacanza vaccinale, come osserva dal Golfo Giovanni Bozzetti, ex assessore e manager pubblico, da diversi anni consulente di marketing strategico fra Abu Dhabi e Sharjah, a cui ha appena dedicato un libro-guida edito da Mondadori, di titolo rassicurante: “Emirati: nulla è impossibile”. Al momento, i residenti possono scegliere fra il vaccino Sinopharm e lo Sputnik V (cioè Cina e Russia), quest’ultimo già molto diffuso in Sudamerica, tranne i cittadini di Dubai, che possono opzionare a scelta anche le dosi Pfizer. Entro marzo, dovrebbe essere stata vaccinata metà della popolazione, compresi i minori di sedici anni.

 

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