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EDITORIALI

Anche i medici si vaccinano. E tu?

Redazione

Lo spot migliore è l’adesione massiccia degli operatori sanitari alla profilassi

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Si è a lungo dibattuto della necessità di rendere obbligatori i vaccini anti Covid. Un discorso in linea di massima generalizzabile a tutti, ma ancora più puntuale per quel che riguarda le categorie che per prime saranno sottoposte alla campagna vaccinale sin dalle prossime settimane: medici, infermieri e operatori sanitari. Alla base del ragionamento coercitivo c’è la bassa adesione che questi professionisti hanno manifestato in passato in occasione di altre campagne, come quella per il vaccino antinfluenzale. Nel caso in cui la risposta fosse tiepida anche per il vaccino anti Covid – ha commentato qualcuno –, ciò rappresenterebbe un innegabile rallentamento per il raggiungimento degli obiettivi di immunizzazione di una delle fasce della popolazione più esposte alla pandemia. Ma forse basta guardare a un po’ di dati in arrivo dalle regioni per ridimensionare questo spauracchio.

 

In Campania, come raccontato dalle cronache locali, il 75 per cento degli operatori sanitari si è già prenotato per accaparrarsi un paio delle 135 mila dosi di vaccino Pfizer in arrivo. In Emilia-Romagna da pochi giorni è partita l’adesione volontaria degli oltre 180 mila operatori attivi tra ospedali, Asl, strutture sanitarie territoriali e Rsa: hanno per ora risposto in 13.425, il 96 per cento dei quali ha già manifestato la propria disponibilità a fare il vaccino. Nel lungo elenco di personalità che hanno spronato il settore sanitario ad aderire alla campagna di immunizzazione c’è anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che ha parlato della profilassi come di un vincolo deontologico a cui non ci si può sottrarre. Anelli ha quindi fatto leva sul senso di responsabilità più che sull’obbligo. Lo stesso Ordine dei medici ha reso noto come quest’anno la campagna per il vaccino antinfluenzale abbia riscosso tra gli operatori sanitari adesioni molto più alte del solito, intorno al 60 per cento quando la media era del 20. E’ la prova che per convincere gli scettici a sottoporsi alla somministrazione del vaccino una vasta responsabilizzazione collettiva può fare più dei soliti titoli allarmistici.

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