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Il Foglio salute

La strada maestra per uscire dal tunnel del Covid

Rosaria Iardino

Saranno i dati a farci decidere quale vaccino usare e quando farlo

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Il vaccino lo farò. Ho fatto quello antinfluenzale e sono convintamente pro vaccini, ma quanto espresso da Andrea Crisanti non può che essere condiviso perché tra i No vax più risoluti e i Pro vax sfegatati, esiste una strada di mezzo che è quella scientifica, e che ci dice che saranno i dati gli unici giudici che orienteranno le scelte su quale vaccino usare e quando farlo.

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Il vaccino lo farò. Ho fatto quello antinfluenzale e sono convintamente pro vaccini, ma quanto espresso da Andrea Crisanti non può che essere condiviso perché tra i No vax più risoluti e i Pro vax sfegatati, esiste una strada di mezzo che è quella scientifica, e che ci dice che saranno i dati gli unici giudici che orienteranno le scelte su quale vaccino usare e quando farlo.

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Ho letto che l’Italia userà il vaccino Pfizer, ma perché? Esistono altre due alternative, quello di Oxford e quello di Moderna i quali, soprattutto il primo, costano meno e sono più gestibili da un punto di vista logistico il che, senza entrare in tecnicismi conosciuti perlopiù dagli addetti ai lavori, non è un aspetto secondario. 

 

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Come non è secondaria la questione legata alla programmazione, sulla quale si è espresso il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, fenomenale nell’indicare la via dell’acquisto da parte dello stato e dell’organizzazione dell’erogazione da parte delle regioni. E’ qui che casca l’asino, perché è come armare un esercito e poi farlo partire senza alcuna indicazione strategica. Ma non era stato chiesto lo stato di emergenza? E quindi, come conseguenza, la centralizzazione delle scelte, del coordinamento e dell’organizzazione? Sono anni che sollecitiamo il ministero sul problema cronico dei siti vaccinali, inadeguati e con poco personale. Cosa deve ancora accadere perché questa sia considerata una priorità?

 

Sono per l’obbligatorietà del vaccino, unico strumento che consentirà di avere un’adesione di massa, ma è evidente che il governo punterà sulla volontarietà, e sarà necessario essere estremamente trasparenti, sul motivo per cui si è scelto quel vaccino, su chi saranno i primi destinatari, dove verrà erogato, in che tempi, se ci sarà un patentino. Bisognerà essere veramente partecipi della strategia che il governo proporrà, e sarà fondamentale che i cittadini facciano la loro parte informandosi e pretendendo di essere informati, altrimenti avremo una contrapposizione, ancora più feroce rispetto a quella già esistente, tra No vax e il resto della società. Le tensioni sociali generate dal Covid-19 aumentano sempre di più, ne abbiamo contezza ogni giorno, e il vaccino deve essere l’elemento che genera speranza, quello che ci darà un effetto calmante. Il vaccino è la strada maestra da seguire per uscire da questo anno bisestile che non dimenticheremo, e ci sarà un momento per contare tutti i morti e tutti i danni creati da questa pandemia ma ora, è imprescindibile, bisogna organizzare una via d’uscita, e farlo subito. 

 

Rosaria Iardino
presidente Fondazione The Bridge

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