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Le giuste ragioni degli infermieri

Redazione

Proteste sacrosante e politica miope. Un’idea: dare un aiuto con i soldi del Mes

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Se il sistema sanitario italiano ha retto all’urto della pandemia il merito principale va al personale sanitario, che ha affrontato la situazione di pericolo con ammirevole spirito di sacrificio, nonostante la carenza almeno nella fase iniziale di strumenti di protezione indispensabili. In particolare gli infermieri, chiamati a tenere il rapporto più costante con gli ammalati, hanno retto alla sfida con grande professionalità e spirito umanitario. Sarebbe stato facile trovare mille scuse, alcune anche giustificate, per sottrarsi al compito gravosissimo, ai turni massacranti, al pericolo evidente. Non lo hanno fatto e per questo sono stati definiti “eroi”, eroi del quotidiano e del dovere. Quando però si tratta di dare un minimo riconoscimento a chi ha permesso al sistema sanitario di funzionare anche sotto una pressione inaudita, le autorità si sono fatte latitanti.

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Se il sistema sanitario italiano ha retto all’urto della pandemia il merito principale va al personale sanitario, che ha affrontato la situazione di pericolo con ammirevole spirito di sacrificio, nonostante la carenza almeno nella fase iniziale di strumenti di protezione indispensabili. In particolare gli infermieri, chiamati a tenere il rapporto più costante con gli ammalati, hanno retto alla sfida con grande professionalità e spirito umanitario. Sarebbe stato facile trovare mille scuse, alcune anche giustificate, per sottrarsi al compito gravosissimo, ai turni massacranti, al pericolo evidente. Non lo hanno fatto e per questo sono stati definiti “eroi”, eroi del quotidiano e del dovere. Quando però si tratta di dare un minimo riconoscimento a chi ha permesso al sistema sanitario di funzionare anche sotto una pressione inaudita, le autorità si sono fatte latitanti.

 

Agli infermieri è stata concessa un’indennità di un euro al giorno, che è stata considerata giustamente irrisoria, nel senso etimologico della parola: una presa in giro. A Torino sono scesi in piazza davanti alla sede della regione, coperti dai sacchi della spazzatura che avevano dovuto usare in assenza di sistemi di protezione più adeguati durante la prima fase dell’epidemia. Il governatore piemontese ha deciso di integrare il bonus governativo, e ha fatto bene, ma in ritardo. La protesta degli infermieri non è solo sacrosanta, mette in evidenza un modo di amministrare e di governare schizofrenico e incapace di rendersi conto dei meriti di chi ha sopperito alle carenze storiche del sistema con la buona volontà. Quelli che per ragioni ideologiche, nella maggioranza come nell’opposizione, storcono il naso sulla possibilità di usare il Mes per finanziare la sanità, dovrebbero pensare prima di tutto alle persone che nella sanità vivono e lavorano, in condizioni anche retributive miserevoli. A chi ha dato prova di senso di responsabilità in momenti tragici è giusto riconoscere il merito, se non si vuole che in futuro se saranno necessari altri sforzi straordinari, chi è chiamato a compierli si volti dall’altra parte.

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