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Perdono per i violatori di brevetto eroi

Redazione

Hanno salvato vite con valvole stampate in 3d, ora rischiano una causa legale

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Avrete visto la bella storia che arriva dall’ospedale di Brescia, dove giovedì scorso sono finite le valvole che facevano funzionare un apparecchio per la rianimazione. Non era possibile avere una nuova fornitura di quelle valvole in tempo dalla ditta che produce la versione originale, perché in questo momento non ha scorte disponibili. Così un ingegnere e imprenditore locale, Cristian Fracassi, titolare di un’azienda che stampa in 3D, le ha riprodotte identiche e le ha date all’ospedale nel giro di sei ore. Sono state subito testate, hanno dato prova di funzionare, sono state usate con dieci pazienti.

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Avrete visto la bella storia che arriva dall’ospedale di Brescia, dove giovedì scorso sono finite le valvole che facevano funzionare un apparecchio per la rianimazione. Non era possibile avere una nuova fornitura di quelle valvole in tempo dalla ditta che produce la versione originale, perché in questo momento non ha scorte disponibili. Così un ingegnere e imprenditore locale, Cristian Fracassi, titolare di un’azienda che stampa in 3D, le ha riprodotte identiche e le ha date all’ospedale nel giro di sei ore. Sono state subito testate, hanno dato prova di funzionare, sono state usate con dieci pazienti.

 

Bene, sono tempi eccezionali che talvolta richiedono una botta di ingegno: questo editoriale è scritto mentre ci sono più di duemila persone attaccate ai respiratori in terapia intensiva per riuscire a restare in vita. Le persone che hanno stampato le valvole avevano chiesto i file con le specifiche tecniche alla ditta che produce i ricambi originali, ma la ditta non li aveva forniti e anzi aveva minacciato di fare causa per violazione del brevetto – ognuna di quelle valvole sul mercato costa diecimila dollari. Tuttavia, vista la situazione di emergenza, si è deciso di andare avanti ugualmente. Fracassi e i suoi hanno quindi ricostruito le misure esatte e il disegno delle valvole a partire dagli esemplari che avevano. L’imprenditore ha dichiarato che si trattava di una manovra salvavita, non intende diffondere il disegno delle valvole e produrne altre, c’era un problema urgente e lui ha trovato la soluzione. Tuttavia la ditta che produce le valvole vuole fare causa. Ora, a una ditta che produce materiale medico durante la crisi sanitaria più grave della storia recente – mentre le industrie si riconvertono per produrre materiale utile nella lotta al virus e tutti quelli che possono fanno donazioni record – converrebbe, invece che chiamare gli avvocati, chiamare l’ufficio marketing e vedere di risolvere questa cosa in modo da uscirne in modo amichevole e con un po’ di gloria.

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