Francesco Rocca (Ansa)

Roma Capoccia

Dall'Ater a Lazio Crea fino alle Asl: lo spoils system di Rocca

Andrea Venanzoni

Sanità, case popolari, trasporti e servizi: ecco il sottogoverno che si appresta a cambiare dopo 10 di anni di Pd

Alessandro Magno, contemplando la vastità dei suoi domini, pianse perché non c’erano più mondi da conquistare. E’ probabile invece che Francesco Rocca, neo governatore del Lazio e i partiti che lo sosterranno, affacciandosi dal palazzo della Pisana potranno legittimamente sorridere. Perché le regioni, dai tempi della rimodellazione costituzionale del Titolo V, hanno assommato una serie crescente di poteri, prerogative e organismi amministrativi, direttamente gestiti o vigilati, attraverso cui esercitare le loro funzioni.

Un autentico impero, attraverso cui passano una solida geometria del potere e una delicata ragnatela di poltrone, nomine e incarichi, da gestire con equilibrato bilancino. Tra gli enti pubblici vigilati inutile negare che i più strategici, tanto per aspetti puramente amministrativi quanto per esternalità positive politiche, siano le Asl e alcuni plessi ospedalieri, Ifo e Policlinico Umberto I ad esempio, e l’Ater. Per le prime – ben sei a Roma più altre quattro che seguono Viterbo, Latina, Rieti e Frosinone – passa l’articolazione della tutela della salute, e soprattutto un vasto sistema di nomine di direttori e dirigenti, spesso rimandato dalle cronache come simbolo stesso di una politica che occupa qualunque spazio.

L’Ater, ovvero l’ente che amministra l’edilizia pubblica residenziale, rappresenta un bacino funambolico assai appetibile, tanto di utenti interessati, tutti potenziali elettori, quanto di figure gestionali e dirigenziali da incaricare passo dopo passo.

Si apre poi l’estremamente ampio capitolo delle società controllate e partecipate dalla regione, tutte quelle società i cui organi vedono nei percorsi di nomina e di scelta della classe dirigenziale lo zampino diretto dei vertici di governo della regione e su cui viene esperito il controllo analogo da parte della stessa regione. Tra queste, alcune sono senza dubbio più rilevanti di altre. E per ciascuna di queste, le cariche a disposizione sono molte. Presidenti, direttori generali, componenti degli organi sociali tipici di qualunque società per azioni, come consigli di amministrazioni o collegi sindacali. Cotral, ad esempio. Società per azioni il cui capitale è integralmente pubblico e che opera, nei confronti della Regione, secondo le dinamiche dell’in house providing. Di cosa si occupi è piuttosto noto: gestione del sistema dei trasporti nel e sul territorio laziale. Molto delicata e importante, soprattutto in ambito di programmazione europea e di ausilio prestato a imprese e all’amministrazione locale, è LazioInnova, il cui capitale è partecipato all’80,5 per cento dalla regione e che a oggi, a parte i vari dirigenti amministrativi, ha un presidente e un Consigliere. Sul versante trasporti, soprattutto per quanto concerne la modulazione e la tenuta delle infrastrutture, c’è Astral, ormai notissima per le vicende gestionali dell’ex Roma-Lido, ora Metromare.

 

La società ha un amministratore unico, che percepisce emolumenti per complessivi 96.000 euro annui. E dato che nell’epoca del digitale e della semplificazione non può mancare una società che si occupi di questi delicati profili, la Regione ha LazioCrea, una società attiva, tra le altre cose, sul fronte dei processi di semplificazione delle procedure amministrative, specialmente seguendo soluzioni informatizzate e dematerializzate. La società ha capitale al 100 per cento pubblico e attualmente tre figure apicali, un presidente che coincide con la carica di amministratore delegato e due consiglieri. Ci sono poi gli enti legati alla tutela e alla valorizzazione della natura, con i loro consigli direttivi. Ad esempio, RomaNatura che si occupa di habitat e di conservazione di specie animali e vegetali. Ha un consiglio direttivo, composto da un presidente e da quattro membri. C’è poi una vasta costellazione di Enti parco che seguono la morfologia naturalistica della Regione, dai Monti Simbruini ai Monti Aurunci, passando per Bracciano e Veio. Non c’è dubbio alcuno che i nuovi governanti dovranno studiare a fondo questo vasto impero, per poterlo davvero padroneggiare.
 

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