Roma Capoccia

Rivoluzionare Roma in 300 obiettivi: la sfida di Gualtieri

Marianna Rizzini

Da Ama al Bilancio fino al trasporto pubblico. "Alta asticella" per gli obiettivi del nuovo cronoprogramma, croce e delizia del sindaco

Se lo dice da solo il sindaco Roberto Gualtieri, alle prese con il nuovo cronoprogramma (il primo era quello del “via la spazzatura entro Natale”): “Siamo una squadra eccellente”. E dunque, soddisfatto e contento, il sindaco parte alla conquista-raggiungimento di ben trecento obiettivi, trecento cose da fare e da realizzare in sei mesi. Ed è certo un altro tipo di grandeur rispetto alle sparate di Virginia Raggi, quella di Gualtieri (trattasi più che altro di atteggiamento automotivazionale da cittadino tra i cittadini). E però ambiziosa lo è, la lista programmatica che incombe ora da qui ai mesi caldi sulla testa della Giunta e del Consiglio. Intanto, le slide: 147. E i temi: tantissimi, ma con il pallino ricorrente dei rifiuti e del verde pubblico.

L’assessore Sabina Alfonsi annuncia dunque che entro sei mesi Ama avrà il piano industriale e una sorta di quartier generale in ogni municipio (dove verrà anche decentrata per zone la cura del verde urbano, ché persiste il sogno-progetto della prossimità e della città “dei quindici minuti”, sul modello di altre capitali europee). La road map prevede nuovi modelli di raccolta per spazzatura e pulizia strade, croce e delizia di abitanti e turisti redivivi, con riqualificazione di parchi e ville storiche. C’è poi il capitolo Bilancio (anche quello croce e delizia). Si vorrebbe rendere più efficiente la tassazione e recuperare capacità di spesa. Ma è tema, quello della cassa, che si connette da un lato con la razionalizzazione della riscossione della Tari e dall’altro alla riforma di Roma Capitale.

Gualtieri si dà sei mesi per implementare il “federalismo municipale”, con finanziamenti dal governo centrale. E se la cultura deve essere rilanciata (a partire dall’avvio delle procedure per la spesa del fondo Caput Mundi del Pnrr), in tema trasporti si punta, dice l’assessore Eugenio Patanè, sulla “cura del ferro” per la manutenzione e il miglioramento della rete dei tram, forti della dotazione di 65 milioni di euro (intanto), nonché sulle due ruote, con 54 km di piste ciclabili da realizzare con i fondi del Pnrr. Vogliamo tenere “l’asticella molto alta”, dice Gualtieri, promettendo sul fronte turismo una fondazione mista pubblico-privata per “intercettare i flussi”. Non poteva mancare l’Expo 2030: si vorrebbe creare “una cabina di regia per attrarre brand globali”. La primavera è alle porte, nonostante il gelo, e l’asticella guarda all’estate, verso il wishful thinking di un autunno d’oro. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.