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Roma Capoccia

Zinga grazia Virgy

Gianluca De Rosa

Alla fine il comune evita il commissariamento sui rifiuti, nonostante le minacce

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Alla fine Virginia Raggi l’ha scampata. La regione Lazio non commissarierà Roma sulla questione rifiuti, o almeno non lo farà prima delle prossime elezioni comunali. Il governatore Nicola Zingaretti e l’assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani negli ultimi mesi hanno continuamente minacciato il Campidoglio. Dichiarazioni a cadenza settimanale con qualche variazione sul tema che però è rimasto sempre lo stesso: “Adesso basta, la pazienza ha un limite sui rifiuti applicheremo i poteri sostitutivi, commissariamo il Campidoglio”.

 

E invece no. Sono scaduti martedì scorso i sessanta giorni che la delibera di giunta regionale dava a Roma Capitale per indicare un piano impiantisco per rendere autonoma la città e, in particolare, il sito dovere realizzare la nuova discarica. In regione non è arrivato nulla, ma i poteri sostitutivi non sono scattati. Come aveva già fatto con la precedente ordinanza firmata da Zingaretti che di fatto prevedeva la stessa cosa (discarica o commissariamento), il Campidoglio ha aspettato l’ultimo giorno utile per presentare ricorso al Tar del Lazio. A maggio il tribunale amministrativo aveva dato ragione al Campidoglio: l’ordinanza non era lo strumento giuridico adeguato per commissariare il comune. Subito dopo la sentenza dunque la giunta Zingaretti aveva approvato la nuova delibera. Cambiava il contenitore, non il contenuto: il Campidoglio doveva indicare entro sessanta giorni piano impiantistico e sito per la discarica, in caso d’inerzia sarebbero scattati i poteri sostitutivi.

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I sessanta giorni sono trascorsi, ma, come dicevamo, il commissariamento non ci sarà. La Regione vuole aspettare la decisione del Tar, ma i tempi previsti sono a favore della prima cittadina della Capitale. Il ricorso, infatti, è stato presentato senza urgenza. È probabile che il Tar decida sulla sospensiva della delibera nella prima camera di Consiglio dopo l’estate, prevista per il 3 settembre. La decisione nel merito potrebbe arrivare ancora più tardi, nelle settimane successive, quando ormai alle elezioni mancheranno pochissimi giorni. In Campidoglio sghignazzano soddisfatti: “Can che abbaia non morde”. Intanto però la questione rifiuti a Roma è tutt’altro che risolta. Per alcuni problemi con le fideiussioni necessarie per legge, la Ecoambiente Srl, la società proprietaria dell’invaso, è ancora in forse la riapertura della discarica di Albano.

 

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