La sindaca Virginia Raggi con l'assessore alla Cultura Lorenza Fruci alla presentazione dell'Estate romana (LaPresse)

Roma Capoccia

Toh, il cartellone dell'Estate romana non è affatto male

Gianluca Roselli

Dagli spettacoli teatrali alle mostre, fino ai concerti: un'offerta all'altezza della Capitale, dicono gli esperti. Il Campidoglio ha messo in campo 1 milione e 750 mila euro per 65 iniziative

A ogni stagione, di questi tempi, la domanda è d’obbligo: come sarà quest’anno l’Estate romana? A guardare il programma 2021 e a sentire alcune voci esperte, l’offerta è alta. Partiamo dalla forma: quest’anno l’Estate romana torna al nome originale (nel logo c’è il dipinto di Alberto Principe Nuvole di giugno, conservato allo Gnam), a differenza dell’anno scorso quando Luca Bergamo la ribattezzò Romarama. Il nuovo assessore alla Cultura Lorenza Fruci, compagna di scuola di Virginia Raggi al liceo Newton, ha riportato il vecchio brand. Il Campidoglio ha messo in campo 1 milione e 750 mila euro distribuiti su 65 iniziative. Ma la vera ricchezza è l’incrocio delle iniziative cittadine con quelle nazionali.

 

“Alcuni grandi musei, come Galleria Borghese con la mostra su Damien Hirst, stanno mettendo in scena allestimenti che avevano dovuto rimandare a causa del Covid. Il risultato è un’esplosione di vitalità artistica”, osserva Massimiliano Tonelli, direttore di Art Tribune. Anche Macro e Palazzo delle Esposizioni, secondo Tonelli, stanno funzionando bene. E ieri ha riaperto la Domus Aurea con la mostra su Raffaello. Ma non mancano gli scivoloni: “Gli stornelli romani voluti da Federica Angeli nelle piazze di spaccio sono ridicoli, così come le opere degli studenti di scultura nel I municipio, col risultato di avere un maiale simbolo della porchetta a Trastevere”, sottolinea il direttore di Art Tribune. “Roma però sta dimostrando grande vitalità e resilienza culturale, vero segno distintivo della città, che su questo fronte non teme rivali al mondo. Riesce a offrire cose buone anche con le giunte peggiori. È successo con Alemanno, succede ora con Raggi”, aggiunge Tonelli. Una cosa che funziona bene sono i bandi triennali (tra cui la concessione gratuita di spazi all’aperto), rivendicati dall’ex assessore Luca Bergamo. “Era l’unico modo per dare progettualità al sistema. Anche per questo avevo cambiato il nome: l’estate romana è stato un evento unico e irripetibile. Il mio intento era storicizzare la genialità dell’invenzione di Renato Nicolini, senza confonderla con le iniziative attuali”, spiega Bergamo. 

 

Plauso all’estate romana 2021 arriva anche da Umberto Croppi, per due anni e mezzo nella giunta Alemanno (gli assessori alla cultura a Roma vengono cacciati in anticipo o se ne vanno). “Io l’avevo chiamata ‘Roma d’estate è tutta una festa’. Il programma 2021 è di alto livello, all’insegna della continuità, senza tonfi ma nemmeno straordinarie eccellenze. Manca il grande evento, com’era stato il concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo, ma d’altronde siamo ancora in epoca Covid, un periodo di transizione che cambierà il modo di fare cultura e intrattenimento. Magari in meglio”, sostiene Croppi, che oggi è presidente della Quadriennale d’arte contemporanea (a Palazzo delle Esposizioni fino al 18 luglio).  

 

Vediamo qualche appuntamento. Al Teatro Argentina fino al 4 luglio è in scena l’installazione performativa Sun & Sea: spettacolo acclamato in tutta Europa, col teatro trasformato in spiaggia con sabbia, attori-bagnanti e pubblico che assiste dall’alto. Al Teatro di Roma andrà in scena la seconda edizione di Buffalo, finestra sulla danza contemporanea. Il Teatro India è ricco di spettacoli a cielo aperto e molto ci sarà anche al Teatro di Tor Bella Monaca. Grande attesa per la performance di Marina Abramovic il 16 luglio al Maxxi. Notevole, qui, anche l’esposizione su Casa Balla. Al Globe Theatre, dedicato a Gigi Proietti, la stagione inizia il 30 giugno con Romeo e Giulietta. Denso è il cartellone di concerti con rock, pop, jazz e classica tra Auditorium, Casa del Jazz, Accademia di Santa Cecilia e Villa Ada. Mentre il Teatro dell’Opera quest’anno si trasferisce al Circo Massimo. Interessante, a venti chilometri dalla città, sulla Prenestina, il recupero dell’area archeologica di Gabii. “Bisogna rimettere la cultura al centro, dal punto di vista emotivo e sociale. L’insegnamento di Nicolini, quel tornare a riappropriarsi delle piazze, dopo la costrizione domestica di questi mesi è quanto mai attuale”, osserva Flavia Barca, assessore alla cultura nella giunta di Ignazio Marino. Per gli amanti del genere, torna pure la manifestazione sotto il Tevere curata da Gianni Marsili.

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